Un voucher da 2mila euro per ciascun percorso di riqualificazione; 1 milione di euro messo a disposizione dal ministero del Lavoro per supportare il reinserimento dei lavoratori sino alla fine del 2014. È con questi numeri che riparte il progetto «Welfarma», strumento volontario di responsabilità sociale che suggella l’alleanza tra imprese del farmaco e i sindacati di categoria per agevolare il ricollocamento del personale in esubero del comparto. «È una risposta innovativa per sostenere la trasformazione strutturale del settore che coinvolge un numero elevato di lavoratori con alti livelli di professionalità ed è uno strumento aggiuntivo e non alternativo a quelli contrattuali di legge», spiega Antonio Messina, amministratore delegato di Merck Serono Spa e delegato Farmindustria per i rapporti sulle relazioni industriali. Il progetto è partito a fine 2008, nel momento in cui si assisteva a una drammatica riduzione del numero degli informatori medico-scientifici, diminuiti nel biennio di circa 10mila unità. Secondo i primi dati parziali Welfarma è stato inserito nell’accordo di mobilità di 2.369 lavoratori: 700 di questi hanno aderito al progetto e 300 risultano attualmente ricollocati. «È il primo esempio di sinergia tra pubblico e privato in materia – dice ancora Messina – perché attraverso Italia lavoro coinvolge oltre a Farmindustria anche il ministero e le quattro principali agenzie private per il lavoro». «Il 22 maggio, con la firma del nuovo accordo – conclude – siamo usciti dalla fase sperimentale: Welfarma è stato esteso a tutta la popolazione aziendale. Farmindustria coordinerà il progetto e Italia lavoro, oltre ad erogare il voucher, offrirà il suo supporto grazie alle strutture presenti su tutto il territorio nazionale. Siamo convinti che anche questo sia un buon modo di fare impresa».
di Sara Todaro – 19 giugno 2012 – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/Ut0da
N.d.R.: riportiamo sotto il commento del coordinamento delle RSU del 5 marzo 2009
WELFARMA – L’ULTIMA TROVATA PADRONAL/SINDACALE IN CASA CHIMICI
Coordinamento Rsu
Ormai va di moda. Ad ogni problema da risolvere corrisponde un tavolo bilaterale. Basta con la vecchia contrattazione, e soprattutto basta con l’autonoma, democratica e partecipata valutazione dei lavoratori sul come affrontare i loro problemi ed i loro bisogni.
Caratteristica del tavolo bilaterale è che non si litiga. Il presupposto di partenza (ovviamente illusorio in campo sindacale) è che a tutto sia possibile trovare una soluzione in nome di un interesse comune, condiviso, generale.