Le indagini sono iniziate nel 2013 dopo un controllo da parte del Servizio Farmaceutico della locale Ulss sulla spesa sanitaria che ha evidenziato una sospetta iperprescrizione di farmaci da parte di un medico di base. I successivi accertamenti dei carabinieri – coordinati dal sostituto procuratore della Procura di Verona, Maria Federica Ormanni, hanno appurato che i farmacisti, dopo aver rubato il timbro e le ricette, le falsificavano intestandole ai pazienti all’oscuro di tutto.
Il complesso meccanismo di falsificazione architettato dai farmacisti ha consentito di truffare il servizio sanitario nazionale per circa 500 mila euro. Il Nas ha, inoltre, individuato oltre 5 mila ricette rubate utilizzate per la prescrizione di migliaia di specialità medicinali per un valore di 500mila euro e sequestrato presso la farmacia centinaia di farmaci privi di fustella. I carabinieri, qualche giorno fa, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente – emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona – su sei immobili di proprietà della coppia di farmacisti, ubicati a Verona e Bardolino.