Su allarme ingiustificato meningite e procurato allarme a vantaggio lobby farmaceutica. Polizia di stato incaricata di raccogliere documentazione
Codacons – lunedì, 13 febbraio 2017
La Procura della Repubblica di Catania indaga a seguito di esposto Codacons sull’allarme meningite scoppiato nelle ultime settimane in Italia. Ne dà notizia l’associazione dei consumatori, che lo
La Procura di Catania – spiega il Codacons – ha deciso di vederci chiaro sullo sconsiderato allarme meningite diffusosi nelle scorse settimane, che ha portato ad una abnorme corsa ai vaccini a tutto vantaggio delle aziende farmaceutiche, chiedendo alla Polizia di Stato di acquisire la relativa documentazione.
Si legge nella richiesta pervenuta al Codacons dall’Ispettorato di Polizia:
“In relazione all’esposto-denuncia presentato dal Presidente pro-tempore Associazione Codacons-Sicilia presso la Procura della Repubblica di Catania il 14.01.2017 e relativo all’allarme meningite, la Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Polizia di Stato è stata delegata all’acquisizione degli articoli menzionati nello scritto ed apparsi sui media, stampa e siti web. Vogliate pertanto riprodurre su supporto informatico (DVD- pen drive) gli articoli in questione, con particolare riguardo a quello relativo all’aumento di richieste di dosi di vaccino”.
Nella sua denuncia il Codacons sosteneva che, “pur essendo i numeri sull’incidenza della malattia pienamente nella norma, si è scatenata una corsa ai vaccini che determina non solo spese a carico dei cittadini per decine di milioni di euro, ma anche palesi discriminazioni tra utenti a seconda della zona di residenza. Ad oggi infatti le vaccinazioni risultano offerte gratuitamente solo in alcune regioni, mentre in altre sono a totale carico del cittadino, dando vita a intollerabili e costose disparità di trattamento.
A seguito del clamore suscitato dai casi censiti in varie regioni italiane, la corsa spesso ingiustificata al vaccino anti-meningite ha fatto più che raddoppiare il numero delle dosi fornite alle Asl sul territorio nazionale facendo registrare un +130% nello scorso mese di dicembre almeno da quanto sembrerebbe riportato da tutti i media, stampa e siti web”.
Il Codacons chiedeva quindi di aprire una indagine alla luce delle possibili fattispecie di procurato allarme e abuso di atti d’ufficio con conseguenti possibili vantaggi speculativi a favore delle case farmaceutiche.
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