Per estendere ulteriormente i radar della propria farmacovigilanza, l’Fda potrebbe presto avviare una collaborazione con Google, il più importante motore di ricerca di internet. E’ l’ipotesi che ha spinto la Food and drug administration americana ad avviare una trattativa con l’azienda di Mountain View per un’eventuale alleanza. La considerazione che ha spinto i dirigenti dell’Fda a farsi avanti, è che molti internauti effettuano quotidianamente ricerche su Google utilizzando come parole chiave il nome di un farmaco e una certa serie di sintomi. In alcuni casi, tuttavia, i sintomi non hanno alcuna correlazione con le indicazioni del medicinale. Per l’agenzia americana, quest’ultimo tipo di ricerche potrebbe essere correlato all’insorgenza di effetti indesiderati che gli studi effettuati prima del lancio non avevano individuato.
L’iniziativa dell’Fda trova la sua ragion d’essere in alcune esperienze del passato recente. Due anni fa, per esempio, uno studio condotto da Microsoft aveva dimostrato che può essere molto utile monitorare le ricerche effettuate sui motori web: grazie a un’analisi che rivelava come spesso i navigatori accoppiassero nelle loro ricerche parole chiave legate a un ipocolesterolemizzante con “antidepressivo” e altre che invece rimandavano a iperglicemia (zucchero nel sangue, diabete, bocca secca eccetera), gli studiosi avevano scoperto che l’uso associato di pravastatina e paroxetina comportava sovente iperglicemia. (AS)
21/07/2015 – Federfarma