Per gli esperti, in questo modo viene violato il diritto alla salute dei pazienti. Così in una lettera aperta indirizzata al ministro della Salute, Aiom e Cipomo denunciano la situazione minacciando un ricorso alla Consulta. "I tempi previsti per rendere disponibili queste terapie non sono rispettati. Gravi le discriminazioni per i malati”.
21 LUG – Gli oncologi italiani chiedono, in una lettera (scarica pdf) indirizzata al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, di intervenire con urgenza per risolvere i problemi legati alle inaccettabili disparità di accesso ai farmaci anti-cancro innovativi. In caso contrario, di fronte a una situazione che sta creando gravi problemi etici e di salute, Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) e Cipomo (Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri) ricorreranno alla Corte Costituzionale.
“La legge n.189 dell’8 novembre 2012 (ex ‘decreto Balduzzi’) – si legge nella lettera co-firmata dal presidente Aiom, Stefano Cascinu, e dal presidente Cipomo, Gianpiero Fasola – prevede, in attesa della negoziazione della rimborsabilità e del prezzo, l’inserimento automatico di farmaci innovativi, già autorizzati in Europa, in una apposita fascia denominata fascia ‘Cnn’, ovvero fascia ‘C non negoziata’. I farmaci in tale fascia sono quindi disponibili in commercio e prescrivibili, ma non a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Nel periodo in cui i farmaci permangono in tale fascia, la disponibilità è più