“Transazione di valore” di GSK. Codacons inoltrerà questo elenco all’Anac. N.d.R.

ECCO LA LISTA DEI MEDICI ITALIANI E DELLE FONDAZIONI, UNIVERSITÀ FINANZIATI DALLA GLAXO-SMITH-KLINE NEL 2015, 2016 E 2017

A SORPRESA NELLA LISTA COMPARE L’ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITÀ

IL CODACONS: LA TRASPARENZA È D’OBBLIGO, A COSA SERVONO QUESTI SOLDI?

Codacons – 18 agosto 2018

Il Codacons ha deciso di pubblicare sul proprio sito, per ovvie ragioni di trasparenza di corretta informazione ai cittadini, la lista dei medici italiani e delle fondazioni/università/istituti finanziati dalla casa farmaceutica Glaxo-Smith-Kline, così come diffuso dalla EFPIA. Inoltre il Codacons inoltrerà questo elenco all’Anac, a seguito dell’esposto già presentato per conflitto di interessi nei confronti del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Gualtiero Ricciardi.

La EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations) è infatti un’associazione delle industrie farmaceutiche, con una rappresentanza diretta di 33 associazioni nazionali e 40 case farmaceutiche leader, caratterizzata da forte accento sulla trasparenza che richiede ai propri affiliati. È proprio per rispondere a questa richiesta che la Glaxo-Smith-Kline ha reso pubblici, fra le altre cose, anche gli elenchi dei medici italiani che nel 2015/2016/2017 hanno ricevuto finanziamenti (a titolo di servizi, consulenze, eventi vari).

Nonostante manchino riferimenti nel dettaglio rispetto a questi finanziamenti, e per lo più ci si limiti a riferimenti generici, il totale elargito dalla Glaxo-Smith-Kline appare in crescita: più di 11 milioni nel 2015, più di 13 milioni nel 2016, quasi 15 milioni nel 2017. ora, la domanda è lecita: a cosa servono questi soldi?

Tra Università, Fondazioni e Aziende Ospedaliere stupisce, in particolare, leggere il nome dell’Istituto Superiore di Sanità (125.660,00 nel 2016, 93.940,00 euro nel 2017 per “servizi e consulenze”): appare quanto meno inopportuno, infatti, che l’organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale rientri nella lista, e sarebbe davvero il caso di spiegare le ragioni di questi trasferimenti – diffondendone i dettagli – così da accrescere la trasparenza e la conoscenza sul punto. Il che, è ovvio, non potrebbe che contribuire alla credibilità complessiva del Sistema Sanitario Nazionale.

Di seguito i report citati:

GSK_IT_2015_EFPIA_HCPO_Disclosure_Report

GSK_IT_2016_EFPIA_HCPO_Disclosure_Report

GSK_IT_2017_EFPIA_HCPO_Disclosure_Report


Notizie correlate: GSK. ABAC – Politica anticorruzione e corruzione (pdf)

GSK. Code of Practice for promotion and scientific engagement (pdf)


N.d.R.: Codacons, come spesso accade, si fa promotore di iniziative tali da suscitare scandalo nell’opinione pubblica. Per giudicare però occorre conoscere come stanno le cose realmente.

La pubblicazione dei dati relativi alle transazioni economiche per attività di ricerca, consulenza, congressi e formazione, è prevista dal Codice sulla trasparenza di Efpia, recepito in Italia con l’aggiornamento del Codice deontologico di Farmindustria. I dati, pubblicati nel pieno rispetto della normativa italiana sulla privacy, riguardano i singoli professionisti sanitari che hanno firmato il consenso e, in forma aggregata, tutti gli altri (almeno il 70% dei medici italiani si è dichiarato  favorevole a rendere pubblici i compensi ricevuti dalle aziende farmaceutiche). Per ogni medico che ha dato il consenso è visibile l’importo del trasferimento erogato, il nome della struttura a cui afferisce e la categoria in cui rientra il contributo (convegni, consulenze ecc…). A questi dati, si aggiungono quelli relativi alle sovvenzioni per Ricerca & Sviluppo, pubblicate in aggregato, come stabilito da norme già esistenti.

Dopo scandali di natura corruttiva, soprattutto in Cina, GSK si è data regole ben precise  in modo tale da evitare che possa essere percepita l’esistenza di conflitti di interesse anche solo potenziali tra GSK stessa, il Provider erogatore dell’iniziativa formativa ed i medici relatori e/o discenti. GSK assicura di aggiornare periodicamente i dettagli sui programmi di Indipendent Medical Education (IME) finanziati in Italia come parte del proprio continuo impegno alla trasparenza e per rendere evidente agli Operatori Sanitari il proprio supporto per il costante aggiornamento e la continua formazione della classe medica attraverso il sostegno delle migliori iniziative educative accreditate, fra queste risulta anche l’istituto Superiore di Sanità (ISS).

Secondo le ragioni a favore di queste transazioni si ritiene che la cooperazione tra aziende farmaceutiche, enti regolatori, operatori sanitari (HCP), organizzazioni sanitarie (HCO) e pazienti, sia essenziale per il miglioramento sostenibile dell’assistenza sanitaria. Come esperti nel loro campo, gli operatori sanitari forniscono conoscenze scientifiche e mediche di prima mano e approfondimenti unici sulla cura del paziente. Questa partnership è fondamentale per la ricerca, per la progressione della scienza medica, aiutando a soddisfare i diversi bisogni dei pazienti e della salute pubblica.

A partire dal 2016 le società aderenti all’EFPIA si sono impegnate a divulgare i trasferimenti di valore che apportano a HCP e HCO in relazione a medicinali soggetti a prescrizione medica, su base individuale (aggregati per sola eccezione). Ciò include, ad esempio, la sponsorizzazione per le spese di viaggio e di registrazione per partecipare a congressi medici, spese di consulenza HCP per accordi di oratori o per presiedere riunioni e sovvenzioni alle HCO. I trasferimenti di valore apportati a HCP e HCO per attività correlate alla ricerca e allo sviluppo sono indicati come un numero aggregato. Le informazioni sulla divulgazione sono pubblicate annualmente (che coprono l’anno precedente) su una piattaforma pubblica. Così fa anche GSK nella piattaforma pubblicata sul proprio sito

Oltre al codice EFPIA la legislazione italiana regola questo tipo di “sponsorizzazioni” con l’art. 123 e 124 del D.Lgs. 219/06.

Ne deriva che tutto ciò è legittomo.

Possiamo fare le seguenti considerazioni: gli operatori sanitari sono indispensabili alle aziende farmaceutica perché possono fornire le conoscenze scientifiche alla ricerca farmacologica, nel contempo le aziende farmaceutiche diventano indispensabili ai medici ai quali possono fornire risorse, che lo Stato non dà, per le loro ricerche e formazione medica. Che tutto questo avvenga nella massima trasparenza per evitare operazioni scorrette è positivo. Poi dipende sempre dai controlli, che sono quelli che sono ma che dovrebbero essere molto attenti e severi affincé non venga nascosta attività illecite. E’ eticamente e politicamente corretto tutto questo? Ognuno può dare la sua risposta in base alla propria coscenza.

Ovviamente stiamo parlando di ricerca e formazione, l’informazione scientifica viene dopo e si avvale dei dati della ricerca e dei lavori clinici da trasmettere agli operatori sanitari.

Suggeriamo a Codacons di occuparsi dell’attività di lobbyng che in Italia non ha nessuna regolamentazione.
Interessi poco chiari fanno sì che non possano essere approvate norme che rendano trasparente l’azione dei lobbisti perché altrimenti cadrebbero gli altarini. L’attività di lobbyng può essere corretta, legittima e chiara, ma l’assenza di una legge  impedisce all’elettore di comprendere cosa c’è davvero dietro l’emendamento presentato dal singolo deputato, quale interesse e chi l’ha redatto; impedisce di sapere chi paga e per cosa.
Secondo il rapporto redatto nel 2015 da Corporate Europe Observatory (CEO) big pharma ha denunciato una spesa per attività di lobbying, a livello di Comunità Europea, pari a 40 milioni di euro (nel 2012, 8,3 milioni di euro). Un enorme potere economico, attraverso il quale è in grado di influenzare i processi decisionali che avvengono negli organi comunitari. E in Italia?


Notizie correlate: Melazzini (AIFA). La trasparenza nei processi di ricerca e sviluppo e la responsabilità sociale delle imprese per un più efficace governo dell’innovazione

Trasparenza. Pubblicati i contributi delle Aziende Farmaceutiche a medici, società scientifiche e associazioni di pazienti

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