Con gli atti dell’inchiesta è stato inviato nella Capitale anche un video girato dai carabinieri nel 2008: la telecamera mette a fuoco il cancello in ferro di un condominio alla periferia di Roma. Vi si scorge un signore in completo grigio che stringe la mano ad un altro uomo, in maglione, che evidentemente è appena sceso di casa. I due conversano brevemente, poi il primo passa all’altro la copia ripiegata di un giornale. Stretta di mano, il signore in grigio esce di scena e l’altro, un gran sorriso sulle labbra, scende in strada, la attraversa e si allontana verso un giardino, tenendosi stretto sotto il braccio il giornale piegato.
Il signore in completo grigio era l’imprenditore Riccardo Braglia, titolare dell’azienda farmaceutica svizzera Hellsinn, quello in maglione era il dottor Pasqualino Rossi, rappresentante italiano all’Emea (l’agenzia europea del farmaco) sino allo scandalo provocato dal suo arresto: nel giornale piegato l’industriale aveva riposto una busta con la mazzetta; intascatala, Rossi si è diretto in banca a versare il denaro. I carabinieri l’hanno filmato sino allo sportello e appurato che il suo conto era in rosso prima del versamento videoripreso.
Il filmato rappresenta la chicca nella voluminosa documentazione raccolta dai pm prima a Torino e in seguito a Roma: è depositato in cancelleria con tutti gli altri atti dell’inchiesta a disposizione dei legali degli imputati in vista dell’udienza preliminare (ormai conclusa) e del futuro processo.