Il problema colpisce soprattutto gli anziani. È una consuetudine pericolosa, che può compromettere l’efficacia della terapia
Basta un poco di zucchero e la pillola va giù, cantava felice Mary Poppins per convincere i bambini a prendere le medicine.
Abitudini sbagliate
Ad alcuni però non basta la sensazione dolce e per riuscire a deglutire una pastiglia finiscono per spezzarla. Altri decidono di tagliarla o triturarla o addirittura di mescolarla agli alimenti. Errori gravi, anche se si utilizza il taglia-pillole. Questa abitudine accade spesso tra gli anziani, che sono poi generalmente coloro che ne prendono di più.
Geriatri e gerontologi a congresso
A lanciare l’allarme sono gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), riuniti a Napoli per il 62°Congresso Nazionale. I geriatri mettono in guardia sui rischi di schiacciare o dividere le pillole per assumerle più facilmente o per ‘aggiustare’ le dosi della terapia, come spesso consigliano gli stessi medici.
Il 40% degli anziani lo fa
Quattro anziani su dieci alterano la struttura dei farmaci, frantumando le compresse, euno su cinque le nasconde nei cibi. La divisione delle pillole però è diseguale in un caso su tre, anche se si utilizza uno strumento di precisione come il taglia-pillole. Così facendo infatti la quantità di farmaco assunta si discosta di almeno il 15% da quella prescritta, con un rischio di sotto o sovradosaggio che riduce l’efficacia della terapia. [N.d.R.: i generici possono discostarsi del 20% in più o in meno]
Effetti collaterali
Non mancano gli effetti indesiderati. Può accadere che il medicinale abbia una finestra terapeutica stretta, ovvero sia tossico a dosaggi che si allontanano anche in modo minimo da quelli necessari.
Il parere dell’esperto
Il consiglio
Se si hanno difficoltà nel deglutire le pastiglie, parlatene con il vostro medico. Far rivedere o richiedere formulazioni diverse può ridurre fino al 70% la necessità di spezzare le compresse.
Oppure si può ricorrere al trucco di mettere la pastiglia intera assieme a yogurt, budini o altri cibi di consistenza morbida.