Dopo anni di tranquillità sembra essere improvvisamente tornato il segno meno sulla spesa farmaceutica convenzionata, quella che passa per farmacie del territorio e Asl (distribuzione diretta, con o senza dpc). Questo almeno è quanto sarebbe emerso giovedì dal Consiglio di amministrazione dell’Aifa, il cui rapporto contabilizza uno sfondamento di 100 milioni di euro sul bilancio 2010. Sulle cause del deficit si saprà di più nei prossimi giorni ma l’indicazione che arriva dagli addetti ai lavori scaricherebbe buona parte delle colpe sugli ex Osp-2, riclassificati a ottobre dall’Aifa in fascia A ma mantenuti nel circuito della distribuzione diretta. A quanto risulta sono ancora in corso stime da parte delle Regioni per mettere a nudo tutte le dinamiche di spesa, ma se l’ipotesi fosse confermata si aprirebbero scenari da brividi: se in appena due mesi gli ex Osp-2 sono riusciti ad "affondare" la spesa convenzionata 2010, chissà lo sfondamento che risulterà a dicembre con dodici mesi di contabilità sulle spalle del territorio. Non sono buone notizie per le farmacie ma lo sono ancora meno per le Regioni. Che ancora giovedì hanno fatto un check anche sulla spesa ospedaliera, dal quale sono venute fuori cifre preoccupanti: il budget previsto per quest’anno, 2,5 miliardi (pari al 2,4% della spesa Ssn), è già stato consumato a giugno e per fine anno si dovrebbe arrivare a 5,2 miliardi di uscite. In teoria toccherebbe ai governi locali ripianare, ma la tesi è che lo scostamento va imputato a una serie di cause strutturali che esulano dalla loro responsabilità. E così le Regioni hanno chiesto la convocazione urgente del tavolo per il governo della spesa farmaceutica, istituito dal Patto per la salute 2010-2012 e fermo al palo da circa un anno e mezzo. Dove andranno definite misure d’intervento per rivedere i meccanismi di acquisto dei farmaci innovativi.
26 settembre 2011