Il servizio farmaceutico dell’Asp di Catania ha portato alla segnalazione alla Corte dei Conti di ben 937 medici di famiglia della provincia (praticamente la quasi totalità) per gli eventuali profili di danno erariale e di responsabilità amministrative e quindi per eventuali procedure di rimborso. Sono state però già evidenziate gravissime lacune metodologiche frutto di scarsa conoscenza tecnica delle modalità prescrittive di questi farmaci
Scritto da Redazione Canicatti Web Notizie il 2 febbraio 2015
“Senza entrare nel merito delle indagini (su cui sono state già evidenziate gravissime lacune metodologiche frutto di scarsa conoscenza tecnica delle modalità prescrittive di questi farmaci che sottostanno ad una nota limitativa dell’Aifa, la nota 79 appunto) il Codacons è fortemente preoccupato per la gravissima situazione che si sta già venendo a creare nella nostra provincia – scrive l’associazione dei consumatori – I medici, ovviamente impauriti e condizionati da queste indagini, disorientati da un servizio farmaceutico dell’Asp che appare confuso e contraddittorio nelle disposizioni impartite ai medici in queste ultime settimane, si sono bloccati nelle prescrizioni di questi importantissimi farmaci per l’osteoporosi”.
Il Codacons preannuncia che su questo tema chiederà il pronto intervento dell’Assessore alla Salute regionale, dei sindaci di tutta la provincia di Catania e dell’Autorità giudiziaria per individuare i responsabili di questa campagna terroristica nei riguardi di questo importantissimo presidio farmacologico, a difesa dei professionisti lesi da ipotesi che mettono in dubbio la loro professionalità, ma anche e soprattutto dei pazienti che necessitano di cure contro l’osteoporosi.
Il Codacons chiederà altresì, come già preannunciato, un immediato incontro con il nuovo Direttore Generale dell’Asp di Catania Ida Grossi per eventuali provvedimenti di natura regolatoria che rasserenino gli animi dei medici di famiglia ed evitino gravi problemi di salute ai cittadini.
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