Chiedono ancora una volta "l’eliminazione della norma sui farmaci generici introdotta con il decreto legge in materia di liberalizzazioni, perché colpisce l’impianto industriale del Paese e ne discrimina solo un settore". E lamentano "come secondo una recente indagine di Prometeia, un’associazione che elabora previsioni sull’economia italiana e internazionale, la redditività delle imprese farmaceutiche in Italia è più bassa del 30% rispetto alla media europea".
A farsi promotore dell’insofferenza dell’intero comparto farmaceutico è il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi." Il dato sulla redditività – spiega Scaccabarozzi a Pharmakronos – è frutto delle politiche che sono sempre state penalizzanti verso il nostro settore. E la recente norma sui farmaci generici ne è la riprova. Questo Paese – avverte il presidente degli industriali del farmaco – limita l’accesso all’innovazione, che da noi arriva 2-3 anni dopo rispetto alle altre nazioni.
Se pensiamo che il primo stimolo allo sviluppo industriale è proprio l’innovazione, in Italia le aziende che ne hanno fatto un obiettivo non hanno lo stesso trattamento. Infatti molte delle decisioni delle politica vanno ad intaccare questa parte produttiva.
Come Farmindustria – ribadisce Scaccabarozzi – siamo contro qualsiasi forma di discriminazione o favoritismo. E la norma prevista dalle liberalizzazioni, affermando che il generico ‘firmato’ non ha diritto a essere considerato equivalente, discrimina di fatto solo una parte del comparto".
Francesco Maggi – 17 febbraio 2012 – PharmaKronos
Farmindustria: allineamento prezzi ai generici è libera scelta
Un allineamento del prezzo dei farmaci di marca ai corrispondenti generici «fa parte della libera scelta del mercato». Lo ha affermato, Daniel Lapeyre, presidente di Sanofi e vicepresidente di Farmindustria, commentando le dichiarazioni del ministro della Salute, Renato Balduzzi, nel corso del question time alla Camera. «I farmaci generici hanno già i prezzi più bassi d’Europa» ha aggiunto Lapeyre «quindi non ci sono margini per abbassarli». Mentre, invece, la possibilità che il prezzo dei medicinali originari scenda, «fa parte della libera scelta di mercato, sarà il mercato che si dovrà formare&raq