TAGLI Dopo gli annunci mirabolanti, finalmente arrivano i numeri ufficiali della manovra: sono pesantissimi. Dalla relazione tecnica al decreto varato dal presidente della Repubblica risultano 5 miliardi in meno per la Sanità nel biennio 2010-11 con il possibile ricorso da parte delle Regioni – secondo la relazione – alla reintroduzione del ticket sanitario (sospeso per il 2008). Immediata la reazione di Livia Turco: «La favola di Robin Hood si rivela un bluff». A dirla tutta, un bluff è anche la storia della manovra-lampo, varata in 9 minuti e mezzo. Giorgio Napolitano ha firmato solo ieri il decreto. Annunciando il varo il Quirinale ha rivelato di aver inviato una lettera alle alte cariche dello Stato (i presidenti del Parlamento e il premier) avvertendo del forte rischio di ingorgo nei lavori parlamentari a causa dei numerosi provvedimenti all’esame. Il capo dello Stato ha quindi messo in evidenza «l’esigenza che i lavori parlamentari delle prossime settimane siano intensificati e programmati in modo da garantire tempi sufficienti per un esame approfondito» del decreto legge. Nel comunicato il Colle rivela anche che il disegno di legge non è ancora stato sottoposto alla firma. Come dire: la manovra è ancora in mezzo al guado.
Stangata Intando per certo ci sono i tagli. I ministeri sono quelli che contribuiscono con i maggiori risparmi di spesa alla manovra del 2009 (13,1 miliardi) con un taglio di 8,1 miliardi. La dieta più drastica è quella del ministero dell’Economia, che vede ridursi le dotazioni di spesa per 2,8 miliardi, che saliranno fino a 5,7 nel 2011. Il secondo nella lista è il ministero per lo Sviluppo economico, con un taglio di 2,1 miliardi, seguono le Infrastrutture con circa 500 milioni. Sotto quella soglia tutti gli altri, fino al ministero delle politiche agricoli con 173 milioni. Alla riduzione di spesa pubblica contribuiscono anche le amministrazioni decentrate: Comuni e province con 1,6 milioardi di euro, e le Regioni con 1,5 miliardi sempre nel 2009. Altri forti risparmi si recuperano dal pubblico impiego e in particolare dalla scuola e l’università.
Stretta sul personale Gli enti locali che non rispettano il patto di stabilità interno non potranno procedere «ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa».
Vietato pubblicare i redditi Chi pubblica gli elenchi dei contribuenti al di fuori delle disposizioni previste per legge potrà subire una multa dai cinquemila ai trentamila euro.
Cumulabili pensione e lavoro Gli oneri derivanti dalla piena cumulabilità tra pensione e redditi da lavoro a partire dal 1 gennaio 2009, al netto degli effetti fiscali, saranno di 290 milioni per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011. La relazione tecnica evidenzia che la misura punta a riordinare la disciplina del cumulo tra pensione e lavoro nel sistema contributivo uniformandola a quella prevista nei regimi retributivo e misto.
Finmeccanica Nel caso in cui Finmeccanica proceda a un aumento di capitale nel corso del corrente esercizio il ministero dell’Economia, azionista di controllo della società, potrà sottoscrivere azioni per un importo massimo di 250 milioni di euro. «Penso che il Ministero del Tesoro abbia stanziato una cifra tale da permettergli, secondo me, di mantenere una quota superiore al 30% del capitale», ha commentato il presidente Pierfrancesco Guarguaglini.
Taglia-leggi Sono 3.574 le elggi tagliate dal decreto della manovra. La più vecchia risale a 144 anni fa, tra le altre anche quella sulla tassa per la fabbricazione della birra. di Bianca Di Giovanni/ Roma – L’Unita del 26/06/2008 ed. NAZIONALE p. 11