Sanità, gare al ribasso «Così è a rischio la qualità delle cure»
Redazione Fedaiisf
Assobiomedica accusa la centrale per gli acquisti dei prodotti salvavita a elevato contenuto tecnologico. «Adottati criteri economici a scapito di altri requisiti»
di Simona Ravizza | 11 gennaio 2016 | CORRIERE DELLA SERA
In gioco ci sono i palloncini (stent) indispensabili per fare funzionare il cuore dopo un infarto, i pacemaker per farlo battere al ritmo giusto, i punti metallici che devono chiudere le ferite dopo un intervento chirurgico, le protesi, i respiratori. Spesso si tratta di prodotti salvavita e a elevato contenuto tecnologico, che complessivamente valgono per le casse pubbliche della Lombardia quasi 800 milioni di euro (nel 2016 probabilmente si ridurranno di 100). Un giro d’affari su cui il Pirellone doverosamente sta cercando di risparmiare, in linea con le disposizioni di legge nazionali. La strada utilizzata per tagliare i costi è di procedere a gare d’appalto unificate per tutti gli ospedali. Così è possibile sfruttare le economie di scala ed evitare scelte opache. La partita è in mano ad Arca, la Centrale per gli acquisti regionali, più volte citata dal governatore Roberto Maroni come strumento per migliorare la trasparenza e ridurre i costi. Ma fino a che punto è possibile risparmiare senza danneggiare i pazienti?
E adesso ci si mette anche il Tar: con una sentenza di fine dicembre, proprio per la mancata accuratezza dei requisiti richiesti per la qualità del prodotto, annulla il bando di gara per la fornitura delle lancette pungi dito, fondamentali per i malati di diabete per la misurazione dei livelli di glicemia. Il ricorso è stato promosso dalla casa farmaceutica Bayer. …