Pubblicità ‘No-vax’ sugli autobus pubblici di Start Romagna. Il messaggio con tanto di numeri (‘4.766
Un’incredibile pubblicità comparsa sul retro di un mezzo di Start Romagna, un servizio su una linea molto utilizzata dagli studenti.
Sono bastate poche ore a Start per cancellare la pubblicità dai bus. “La campagna è uscita per un errore del fornitore (la concessionaria pubblicitaria IGP Decaux) al quale Start Romagna aveva già negato nei giorni scorsi l’esposizione del messaggio in questione”. Quindi la società fornitrice, ribatte Start, avrebbe riconosciuto l’errore e rimosso le pubblicità.
START ROMAGNA è la società di trasporto pubblico dell’area romagnola nella quale sono confluite le tre Aziende storiche di gestione del trasporto, ovvero AVM, ATM e TRAM SERVIZI.
L’associazione riminese no-vax ‘E pur si muove’, contro l’obbligo vaccinale, che ha promosso la pubblicità ha dichiarato “Nessuna intenzione allarmistica. Quando c’è rischio deve esserci scelta, questo l’unico messaggio veicolato”.
L’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Rimini attacca dopo l’esposizione di pubblicità anti-vaccino sui bus di Start Romagna. “Pubblicità simili sono pericolose perché diffondono falsità scientifiche e sono ancora più gravi se esposte su mezzi destinati al servizio pubblico”, attacca il Presidente dell’Ordine, Giulio Mignani. Il numero di reazioni avverse segnalate nel messaggio pubblicitario “è pensato per impressionare il pubblico, ma totalmente
Il numero indicato, 4766, riguarda le reazioni segnalate, “non dimostrate e non correlate al vaccino”. Un numero comunque da rapportare alla platea totale di vaccinati: le segnalazioni sono 7,9 ogni 100.000 abitanti. “Il numero assoluto, per la Scienza, è insignificante – prosegue Mignani – inoltre dal rapporto AIFA sulla sorveglianza sui vaccini del 2016 emerge poi che il 29% di queste segnalazioni si riferiscono ad anni precedenti o non hanno riferimenti all’anno di vaccinazione, circostanza che rende quantomeno improbabile il nesso di causalità tra disturbi riscontrati e vaccinazioni”.
L’autore del messaggio pubblicitario ha inoltre omesso che “3882 reazioni su 4766 (l’81,2%) sono state segnalate come non gravi”. Infine, “come ultimo notiamo che il numero delle reazioni avverse segnalate sia più che quintuplicato negli ultimi 15 anni, mentre il numero degli effetti avversi segnalati in seguito a vaccinazioni è cresciuto molto meno di quelli legati ad altri farmaci: segno che al di là del vociare senza regole sui social network, i vaccini destano negli ambienti scientifici una preoccupazione assolutamente irrilevante circa la loro sicurezza”.
Affrontata la questione dal punto di vista scientifico, l’Ordine dei Farmacisti sottolinea che “quello che rende gravissimo l’accaduto è che si utilizzi un mezzo pubblico per spargere paure infondate”, mentre “chi ha scritto questo messaggio dovrebbe capire che la Scienza e il marketing pubblicitario non sono la stessa cosa e che lo ha pubblicato sui suoi mezzi dovrebbe assumersi la responsabilità di avere contribuito al diffondersi di pericolose falsità”.
Il presidente dell’Ordine Mignani chiosa con una ‘provocazione’ rivolta ai no-Vax: “il 2017 si è chiuso con 4885 casi di morbillo (veri, non segnalati) di cui il 44% è stato ricoverato e il 22% è finito in pronto soccorso. Troviamo un autobus su cui scriverlo?”.
La questione dei vaccini torna ad infiammare il dibattito pubblico. Lunedì mattina su un autobus di Start Romagna è comparso un cartello pubblicitario recitante “4766 segnalazioni di sospette reazioni avverse. Vaccini quando c’è rischio deve esserci scelta”. Una “campagna di sensibilizzazione” che, a detta dei promotori, dovrebbe essere in atto in tutto il territorio romagnolo. La risposta dell’amministrazione comunale di Rimini non si è fatta attendere. In una nota viene ribadito l’impegno del comune al dialogo, al confronto e all’informazione. “l’Amministrazione non può far passare nel silenzio l’incredibile ‘pubblicità’ comparsa stamattina sul retro di un mezzo di Start Romagna, un bus in servizio su una linea molto utilizzata dagli studenti, nella quale si evidenziava il potenziale rischio legato alle ‘reazioni avverse’ ai vaccini, con tanto di simbolo del pericolo a rafforzare il messaggio.” L’amministrazione auspica “che venga posto immediatamente rimedio, togliendo il prima possibile, se già non è stato fatto, quel diseducativo e fuorviante messaggio pubblicitario“.
“In più di un’occasione l’Amministrazione comunale ha preso posizione netta e ferma sul tema delle vaccinazioni obbligatorie e della tutela della salute dell’intera comunità. Nell’ultimo anno e mezzo in particolare, da quando cioè è esploso il dibattito nell’opinione pubblica con le immancabili derive qualunquiste e populiste, che si alimentano nella disinformazione, l’Amministrazione ha costantemente ribadito l’impegno a promuovere una maggiore consapevolezza nei cittadini sui reali rischi delle mancate vaccinazioni, sia per chi sceglie di non farle, sia per le persone su cui questa scelta ricade. Particolare non secondario: in questo stesso lasso temporale, sia la Regione che lo Stato italiano hanno emanato leggi che rendono obbligatorie le vaccinazioni in ambito scolastico. E’ stata quindi sostenuta una campagna prima di tutto culturale, a sostegno dei motivi scientifici, sociali e sanitari a supporto delle vaccinazioni, in un territorio come quello riminese che più di altri mostrava resistenze. Per questo motivo l’Amministrazione non può far passare nel silenzio l’incredibile ‘pubblicità’ comparsa stamattina sul retro di un mezzo di Start Romagna, un bus in servizio su una linea molto utilizzata dagli studenti, nella quale si evidenziava il potenziale rischio legato alle ‘reazioni avverse’ ai vaccini, con tanto di simbolo del pericolo a rafforzare il messaggio. Oltre all’ovvia contrarietà di questa Amministrazione nei confronti di una tale presa di posizione, ciò che non può essere accettato e che sia stato utilizzato un mezzo del servizio pubblico per lanciare un tale messaggio, contrario nei contenuti e nella forma al processo di informazione e promozione culturale che la comunità sta portando avanti. Ci si chiede come sia possibile che nessuno abbia impedito o mosso un’obiezione, un dubbio, perlomeno sull’opportunità di consentire ad un’associazione di pubblicizzare un messaggio così pericoloso per la salute pubblica. Sia che si tratti di una scelta consapevole sia che sia stata una (grave) svista, ci si augura che venga posto immediatamente rimedio, togliendo il prima possibile, se già non è stato fatto, quel diseducativo e fuorviante messaggio pubblicitario. Si chiede poi che vengano messe in fila le responsabilità per capire com’è stato possibile arrivare a tanto, consentendo di dare visibilità ad un messaggio palesemente inadeguato e che istiga ad un comportamento contrario ai fondamentali della sanità pubblica. Questo sgradevole episodio dà l’opportunità per ribadire un principio imprescindibile: la salute è un tema sociale, va oltre alla responsabilità individuale e non può essere affrontata con superficialità e approssimazione”.
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Un evento avverso dopo immunizzazione (adverse events following immunization, AEFI) è un qualsiasi evento di natura medica che occorre dopo una vaccinazione e che non necessariamente presenta una relazione causale con la somministrazione del vaccino.
Le segnalazioni di sospetta reazione avversa inserite nei sistemi di vigilanza passiva rappresentano, pertanto, dei sospetti e non la certezza di una relazione causale tra prodotto medicinale (vaccino) somministrato ed evento avverso che si manifesta in coincidenza temporale o successivamente alla/e vaccinazione/i.
Nelle segnalazioni spontanee possono essere riportate altre condizioni (cliniche o terapie farmacologiche) che possono determinare o concorrere all’insorgenza della reazione. In un’unica segnalazione o caso, inoltre, possono essere riportate più reazioni, quindi il numero dei casi segnalati può non corrispondere al numero delle reazioni. Dalle analisi delle segnalazioni spontanee non è possibile calcolare l’incidenza delle reazioni. Gli eventuali segnali emersi dall’analisi delle segnalazioni spontanee devono essere approfonditi al fine di verificare se possa esistere o meno una relazione causale tra l’evento osservato e il vaccino somministrato.
AIFA
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