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Vaccini, a Reggio Calabria scendono in campo gli informatori scientifici
Non si sono tirati indietro e oltre il normale orario di lavoro volontariamente daranno un contributo fondamentale sostituendosi al personale sanitario nella parte amministrativa e burocratica
Gli informatori scientifici reggini sono stati i primi della categoria in Italia ad essere vaccinati e lo hanno fatto per essere adesso parte attiva della campagna vaccinale. Già da mesi si sono proposti e hanno dato la propria disponibilità per dare una mano e contribuire fattivamente al piano vaccinale.
«Quando ci è stato chiesto di dare una mano noi abbiamo risposto presente e in 42 informatori scientifici di Reggio Calabria stanno già svolgendo volontariamente attività di supporto alla Casa della Salute di Scilla – ha confermato il delegato della FEDAIISF Francesco Puntillo – ci occupiamo soprattutto della parte amministrativa che in questa campagna vaccinale rappresenta per molti cittadini un ostacolo essendo molto complicata e farraginosa». Non si sono tirati indietro e oltre il normale orario di lavoro volontariamente daranno un contributo fondamentale sostituendosi al personale sanitario nella parte amministrativa e burocratica così da liberare risorse fondamentali per smaltire le lunghe code. In questa prima fase sono 42 gli operatori che a partire dalla casa della salute di Scilla stanno contribuendo anche a recuperare le ormai note dosi inoculate ma non registrate nel sistema che stanno falsando il dato regionale.
«Oltre ad aiutare i cittadini che arrivano assistendoli in tutto il percorso, daremo una mano a recuperare la registrazione di tutte le dosi inoculate nella prima fase che, purtroppo, considerando l’immenso sforzo dei sanitari per vaccinare il più possibili, sono rimasti solo sulle carte ma mancano in piattaforma». gli Informatori Scientifici del Farmaco della sezione “Seby Trapani” di Reggio Calabria e Provincia federata FEDAIISF “Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco’ intendono mettere al servizio della collettività le loro competenze professionali che attengono al campo della Medicina, della Biologia, della Farmacologia e della Chimica.
«Ci rendiamo conto che stiamo attraversando un periodo storico forse unico nel suo genere (e speriamo che tale rimanga); per questo, se da una parte con il lavoro “classico” l’informatore si poneva come interlocutore privilegiato del clinico e del farmacista per fornire un valido e costante aggiornamento soprattutto per l’uso appropriato dei farmaci, dall’altra gli ISF sono anche e soprattutto cittadini che in virtù della loro costante collaborazione con il SSN hanno le competenze e le capacità per fornire anche volontariamente un valido supporto a tutti gli operatori del settore».