Tre i punti per centrare gli obiettivi: incentivare le prescrizioni di medicinali generici e biomedicali, coinvolgere i medici di base e aumentare la distribuzione diretta dei farmaci ai pazienti dimessi dagli ospedali. Ma la Federfarma promette guerra.
di ANTONELLO CASSANO – 31 gennaio 2016 – R.it BARI
La prima delle tre linee di intervento (studiate in questi giorni dal direttore di dipartimento Salute, Giovanni Gorgoni) prevede
L’intenzione della Regione è di invertire questa tendenza. Per farlo è necessario sviluppare anche la seconda linea di intervento, ovvero quella che incide sui medici di base. Saranno infatti rivolti a loro i corsi di formazione organizzati da Regione e Asl per migliorare l’appropriatezza prescrittiva …
(… continua su R.it BARI del 31/01/2016)
Notizie correlate: L’ASL di Lecce dà un taglio alla spesa farmaceutica
Monitoraggio della Spesa Farmaceutica Regionale – Gennaio-Settembre 2015
N.d.R.: Secondo l’OsMed, appena pubblicato da AIFA (pag. 42), in Puglia si ha un consumo di farmaci (calcolato in dosi/1000 abitanti al giorno) di 1.273,6 dosi, -1,1 rispetto all’anno scorso, 870,2 sono a brevetto scaduto che rappresentano 68,3% del totale (Italia 70%) con +3,2% rispetto all’anno scorso, gli equivalenti sono al 4,7% della spesa (Italia 6,1, la media del Sud e isole è 4,6) e al 16,6% delle dosi (Italia 22,6%, Sud ed isole 16,5). La spesa dei farmaci a brevetto scaduto (ex factory), in Puglia, è il 21,3% della spesa totale, rispetto alla media italiana del 21,6%.
Detto questo, per amore della verità, il giornalista confonde (per ignoranza?) i farmaci equivalenti/generici con i farmaci sotto brevetto. La correttezza vorrebbe che si parlasse di farmaci a brevetto scaduto (generici o di marca che siano il Servizio Sanitario paga sempre la stessa cifra) e farmaci ancora sotto copertura brevettuale. Speriamo che il direttore di dipartimento Salute abbia ben chiara la situazione reale e non sia vittima della propaganda di Stato a favore dei generici.