L’Avvenire di giovedì 16 giugno pubblica un Appello del Prof. Silvio Garattini dal titolo “Urgente una vera informazione indipendente sulle medicine”.
Il Prof. Garattini elenca poi altri canali attraverso cui l’industria veicola l’informazione, come il finanziamento a Società scientifiche, sostenendo i loro congressi, nonché molte delle riunioni della cosiddetta Educazione medica continua (Ecm), per non parlare delle erogazioni alle Associazioni di pazienti. È ovvio, continua il Prof., che questo tipo di intervento è fatto fondamentalmente per decantare i benefici di dati prodotti e, comunque, non certo per far sapere quali sono i limiti dei farmaci, la relativa efficacia e soprattutto la possibilità di effetti collaterali e tossici.
A fronte di questa massiva informazione ‘di parte’, dice Garattini, che si ritiene assommi a più di un terzo dei ricavi industriali, manca seriamente questa benedetta informazione indipendente. È sorprendente che gli Ordini dei medici non organizzino, e soprattutto non richiedano, una informazione che permetta di essere aggiornata sui risultati degli studi che si sommano a grande velocità. Ed è parimenti sorprendente che il Governo, e in particolare il Ministero della Salute e l’Agenzia italiana per il Farmaco (Aifa), non si decidano a realizzare questo tipo di informazione. Si potrebbero mobilitare alcuni Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) per diffondere informazioni in forma sintetica su argomenti che difficilmente l’industria farmaceutica porterebbe all’attenzione del medico. Questa informazione indipendente costerebbe poco, ma farebbe risparmiare molto, se realizzata in modo continuo e in varie forme, dirette e digitali
Qualcuno ritiene che i politici non siano interessati a contrastare il ‘mercato della medicina’ – non solo quello dei farmaci –, perché si genererebbe una perdita di posti di lavoro.
Sarebbe bene tuttavia decidere se il Servizio sanitario nazionale è fatto per mantenere a qualunque costo posti di lavoro o se vuole essere incentrato sui diritti degli ammalati e sull’aiuto ai medici a compiere in modo corretto il proprio lavoro. Basti pensare a quanto sia irrazionale l’eccesso di farmaci (anche 10-15 al giorno) che subiscono molti ammalati senza sapere quale sia la reale efficacia, considerando il gran numero di possibili interazioni.
Pubblicità che utilizza termini che suonano bene – tipo ‘naturale’ – o promettono effetti su ‘immunità’, soprattutto nell’epoca Covid-19, ‘anti-invecchiamento’ e così via. Mancano completamente, tuttavia, studi clinici controllati a sostegno delle affermazioni fatte. Ed è incredibile che si possano ancora vendere prodotti omeopatici che non contengono nulla, o (purtroppo) nelle farmacie anche estratti di piante che non hanno alcun riconoscimento da parte dell’ente regolatorio. Per non parlare degli integratori alimentari, molto costosi, che contengono vitamine con aggiunta di qualche altra sostanza inutile per dare una caratteristica di diversità. Esiste un’organizzazione che difenda i cittadini da una simile pubblicità?
Bisogna insistere, conclude il Prof. Garattini, unire le voci perché finalmente Ministero della Salute e Aifa si decidano a intervenire in modo preciso ed efficace.
N.d.R.:
Il Prof. Silvio Garattini, 94 anni, ripete da diversi decenni sempre le stesse cose, eppure ci stupisce sempre. Ci verrebbe da chiederci dove sia stato in tutti questi anni.
Crediamo che conosca le leggi che regolamentano i farmaci e, in particolare, l’informazione scientifica su di essi. Sicuramente saprà che le aziende farmaceutiche sono costrette per legge a versare un contributo pari al 5% dell’ammontare complessivo della spesa sostenuta nell’anno precedente per le attività di promozione al netto delle spese per il personale addetto ed autocertificata dalle stesse aziende. Sono maturati a tale titolo euro 21.302.778 (bilancio AIFA 2021) destinati ad alimentare il fondo nazionale farmaci orfani per il 50% e per il restante 50 è da destinare all’informazione scientifica indipendente, alla vigilanza attiva, ricerche sui farmaci, formazione del personale. Quindi l’informazione scientifica indipendente c’è o dovrebbe esserci e se non c’è dovrebbe chiedersi perché. Noi invece ci chiediamo come mai il Prof. Garattini, nei suoi vari incarichi, non abbia mai mosso un dito perché si rispettasse la legge che vieta l’invadente ingerenza del marketing nell’informazione scientifica.
Per quanto riguarda i tanto colpevolizzati e sponsorizzati Congressi e Convegni dovrebbe sapere l’esimio Prof. che le aziende farmaceutiche devono essere autorizzati dall’AIFA per poterli fare e l’autorizzazione richiede un versamento a titolo di tariffa. A bilancio AIFA 2021 risultano versati a tale titolo euro 3.300.319. Più rimborso spese di euro 1.249.387. E poi, se proprio volesse essere coerente con se stesso, potrebbe evitare di partecipare a questi convegni finanziati da industrie farmaceutiche e di integratori come fa proprio in questi giorni a Verona a “Le Giornate di Nutrizione Clinica Veronesi Obesità nell’Anziano“.
Inoltre gli studi e i lavori clinici portati all’attenzione dei medici sono solo quelli autorizzati e validati da AIFA.
Evidentemente se il Prof. Garattini afferma che tutte queste cose non vanno, insinua il sospetto che AIFA non svolga il suo compito in modo corretto. Noi non abbiamo nessun elemento che possa suffragare questi
Eventuali finanziamenti poi delle aziende farmaceutiche a Associazioni di pazienti o ad altro titolo sono tutte controllabili e verificabili perché ogni azienda pubblica queste erogazioni. Inoltre la recente approvazione da parte del Parlamento del “Sunshine Act” renderà queste cose ancora più facilmente consultabili e trasparenti.
Egr. Prof. Garattini si impegni anche a far sì che le leggi esistenti vengano rispettate e si faccia veramente promotore di una legge sulla trasparenza sull’attività delle lobby, vera, severa e controllata veramente.