Vaccini, Anelli (Fnomceo): Obbligo operatori se tutela salute collettiva
Dopo l’obbligo scolastico, torna alla ribalta il tema della vaccinazione degli operatori sanitari. Un documento della Regione Emilia Romagna, mirato al personale sanitario impiegato in reparti caratterizzati da una evidente delicatezza (oncologia, ematologia, neonatologia, ostetricia, pediatria, malattie infettive, pronto soccorso, centri trapianti), non ha mancato di suscitare polemiche.
«Il diritto alla salute individuale e quello alla salute collettiva devono provare ad andare insieme». Altrimenti occorre che un eventuale provvedimento «abbia valenza di garantire il diritto alla salute collettivo», afferma all’AdnKronos Salute Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, sentito sulla questione. Anelli fa l’esempio della legge sull’obbligo vaccinale per i bambini.
«Quando è stato dimostrato che riduzione dei tassi di vaccinazione condizionava il diritto alla salute di tanti cittadini – ricorda – è stato necessario adottare un provvedimento che tutelava la salute collettiva rispetto al diritto» di scelta individuale. «Lo stesso vale per le aziende sanitarie» e gli operatori che vi lavorano.
«Se esistono dati che dimostrano che questo tipo di provvedimento tutela la salute collettiva, il provvedimento è corretto. Diversamente è inopportuno, solo uno spot elettorale», conclude.
Fonte Adnkronos
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