Evitare che a pazienti arrivino medicinali a prezzi elevati ma con risultati scarsi
Poiché il numero di nuovi farmaci introdotti in Europa aumenta di giorno in giorno, crescono di pari passo le difficoltà dei governi di trovare i fondi necessari a sovvenzionarli. Secondo un ampio studio pubblicato dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), solo alcuni Paesi hanno adottato meccanismi per valutare il rapporto costo-efficacia delle nuove cure e servirebbe dunque più cooperazione per allargare questo tipo di processo decisionale, garantendo allo stesso tempo la trasparenza: sia la fornitura che i costi delle terapie vengono fissati attraverso accordi tra governi e aziende farmaceutiche e il processo di negoziazione è ancora piuttosto opaco, lamenta l’Oms. Il rapporto, intitolato ‘L’accesso ai nuovi farmaci in Europa: revisione tecnica delle iniziative politiche, opportunità di collaborazione e di ricerca’, presenta i risultati provenienti da 27 Paesi ed esplora i diversi modi in cui le autorità sanitarie degli Stati europei stanno gestendo la spesa farmaceutica, compresi metodi come linee guida di trattamento restrittive, livelli minimi di uso dei farmaci generici e limitazioni per l’uso di farmaci particolarmente costosi. La relazione contiene una serie di indicazioni importanti per il futuro, tra cui: rafforzare la cooperazione tra i governi, le autorità di regolamentazione e le aziende farmaceutiche; rafforzare la collaborazione e la trasparenza nel processo decisionale; dare particolare attenzione alla cura delle malattie croniche, ai farmaci di specialità e alle malattie rare.