Il dottor Francesco Anatra, ISF, spiega la mission di COhesion Pharma
Il dott. Francesco Anatra, informatore scientifico del farmaco dell’azienda COohesion Pharma, spiega la mission della cooperativa farmaceutica campana: “Obiettivo principale – sottolinea – è raggiungere importanti risultati nella nutraceutica attraverso prodotti completamente naturali, nei quali ci identifichiamo.
Oltretutto sensibilizziamo il paziente ad un percorso di recupero, dieta in primis unitamente all’ attività fisica, coadiuvato da prodotti nutraceutici, senza effetti collaterali, a differenza di quello che accade con l’assunzione di statine, sia di sintesi sia naturali; il nutraceutico di riferimento nella lotta alla diminuzione del livelli di colesterolo, è la
Nurvast, a differenza delle statine o della monacolina K, proprio perché derivante al 100%, da una mela autoctona campana, la mela annurca, non provoca effetti collaterali come mialgia e spossatezza. I meccanismi di azione del Nurvast sono 3 e non intervengono a monte della reazione di inibizione dell’assorbimento del colesterolo alimentare; non c’è, quindi, accumulo di metaboliti in quella fase, come avviene invece con le statine e la monacolina K che hanno lo stesso meccanismo d’azione.
Alla base di questa grande innovazione ci sono le procianidine, il principio attivo naturale di Nurvast, estratte tramite centrifugazione dalla mela annurca, una genuina eccellenza campana”.
Nota: Coohesion Pharma nasce nel 2016 dall’aggregazione di un gruppo di Informatori Scientifici del Farmaco provenienti da grandi aziende farmaceutiche riuniti in cooperativa.
Notizie correlate: Tumori: mela annurca contro caduta capelli per chemioterapia
La nutraceutica, un business salutista che ora sbarca in Borsa
Kolinpharma debutterà a piazza Affari entro il 12 marzo facendo da apripista a quell’ondata di quotazioni che avverrà nel 2018 per effetto dei pir, i piani individuali di risparmio partoriti dal Mef lo scorso anno. Una storia d’impresa
Kolinpharma è una piccola società milanese con grandi progetti nel settore della nutraceutica (l’uso della nutrizione per avere effetti benefici sulla salute) debutterà a piazza Affari entro il 12 marzo facendo da apripista a quell’ondata di quotazioni (una cinquantina, secondo stime ufficiali) che avverrà nel 2018 per effetto dei pir, i piani individuali di risparmio partoriti dal Mef lo scorso anno.
I pir hanno raccolto, infatti, tanta di quella liquidità (11 miliardi finora) da spingere banche e advisor ad andare a caccia di eccellenze italiane da portare sull’Aim, listino che consente di accedere alla Borsa attraverso un iter semplificato e a costi ridotti. Così, nella grande vetrina della finanza trova spazio una storia d’impresa giovane ma innovativa come quella della Kolinpharma, che ha saputo intercettare il crescente interesse degli italiani, soprattutto donne, per quelle sostanze naturali (per esempio curcuma e cranberry) che possono sostituire o integrare terapie mediche o essere utilizzate come prevenzione.
Rita, oltre a districarsi tra i bilanci, ha contatti con l’Università della Calabria, dove nel parco botanico gestito dal dipartimento di Biologia si coltivano – tra il Pollino, l’Aspromonte e la Sila – specie rare di erbe e piante che non sono ancora state sperimentate in nutraceutica, settore che in Italia vede attive circa 2.000 aziende con un giro d’affari di 3 miliardi che continua a crescere. Emanuele, dal canto suo, ha il giusto bagaglio di conoscenze per organizzare una rete distributiva e come impostare il rapporto con gli informatori scientifici, che in questo campo fanno la differenza.
L’impresa che si concretizza in breve tempo. Sede legale in via Larga, a Milano, e sede operativa nel polo industriale farmaceutico di Lainate-Origgio. L’assunzione di sei tra ricercatori e manager rende la struttura operativa nel 2015. Due anni dopo, a fine 2017, il fatturato della Kolinpharma è di 4 milioni ed è chiaro che esistono ampi margini di crescita che solo nuovi investimenti in ricerca e sviluppo possono supportare.
“Prima che un’essenza naturale possa diventare un supporto terapeutico, ne deve essere verificata l’efficacia attraverso test clinici e iter di accreditamento”, spiega Rita Petrilli, “Abbiamo cinque tipi di prodotti in commercio, sei domande di brevetti e quattro certificati già ottenuti”.
E all’orizzonte, ci sono potenzialità inesplorate. “Oggi questo settore incontra grande favore presso il pubblico di religione musulmana, che predilige prodotti che escludano l’uso di carni e alcool”, dice Lusenti che per Kolinpharma ha in mente un’espansione a livello internazionale.