Nuove nomine per Takeda Italia

(AGENPARL) – Roma, 8 mag – Il Tar dà ragione al libero mercato farmaceutico e un altro macigno si abbatte sullla spending review sanitaria. Il tribunale amministrativo del Lazio ha disposto l’annullamento dell’elenco dei prezzi di riferimento per i dispositivi medici, stabiliti dall’autority di vigilanza dei contratti pubblici, nell’ambito delle misure di razionalizzazione della spesa sanitaria previste dal decreto sulla spending review. In particolare, il Tar ha censurato la metodologia utilizzata per la definizione dei prezzi di riferimento, individuando diversi motivi di illegittimità. I giudici amministrativi criticano il limitato numero di rilevazioni effettuate e la conseguente scarsa rappresentatività del campione e l’errato utilizzo della classificazione nazionale dei dispositivi medici. Così facendo il prezzo di riferimento poteva essere confrontabile con i singoli dispositivi e con le caratteristiche concrete delle singole gare, quali i servizi associati e accessori, le quantità di forniture, le modalità di pagamento e la durata dei contratti. Insomma le regioni e le Asl sarebbero state costrette differentemente ad acquistare prodotti a prezzi bassissimi, assolutamente insostenibili per le imprese penalizzando, inoltre, l’offerta delle prestazioni della Sanità pubblica.

SALUTE: ASSOBIOMEDICA PLAUDE A BOCCIATURA IMPOSIZIONE PREZZI SU FARMACI

(AGENPARL) – Roma 8 mag – Assobiomedica esprime il proprio plauso alla decisione del Tar del Lazio di bocciare l’imposizione voluta dall decreto su spending review in merito ai prezzi dei farmaci. “La decisione del Tar è di grande importanza per l’intero settore – ha dichiarato il presidente di Assobiomedica, Stefano Rimondi – e rappresenta per noi un motivo di soddisfazione. Assobiomedica da tempo tentava di spiegare quanto sia importante che nel confronto tra prodotti vengano tenuti in considerazione tutti i fattori che compongono la fornitura: i volumi, le modalità di consegna, l’assistenza tecnica, il livello di evoluzione tecnologica del prodotto, la formazione necessaria agli operatori. Le comparazioni vanno fatte tra prodotti e forniture simili, e il fatto che il Tar del Lazio abbia condiviso la nostra posizione lo dimostra”.“I prezzi di riferimento – ha proseguito il presidente di Assobiomedica – avrebbero obbligato le amministrazioni ad acquistare sempre più prodotti a prezzi bassissimi, assolutamente insostenibili per le imprese che forniscono dispositivi di buona qualità, penalizzando l’offerta delle prestazioni della sanità pubblica. Sappiamo che ci sono sacche di sprechi e inefficienze – ha concluso Rimondi – e Assobiomedica va da tempo chiedendo trasparenza e appropriatezza negli acquisti in Sanità, ma il p

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