Sono come minimo 5 i parmigiani coinvolti nell’operazione che sta scuotendo gli ambienti della sanità locale e nazionale, e tra essi il prof. Guido Fanelli, direttore della Seconda Anestesia del maggiore è il nome più pesante. Non molto da meno gli altri parmigiani coinvolti, e quindi Massimo Allegri, dirigente della stessa struttura di Fanelli, Ugo e Marcello Grondelli .
Assieme a loro nomi di aziende sconosciuti al grande pubblico ma rilevanti nel settore, come la Spindial di Lemignano di Collecchio attraverso l’Ad Marcello Grondelli, la Appmed, attraverso il proprio amministratore Giuseppe Vannucci, residente a Montechiarugolo, la Alteco Medical Ab attraverso il proprio componente cda Ugo Grondelli.
Le aziende “non prettamente parmensi” chiamate in causa, almeno per propri esponenti indagati e quant’altro, sono DoctorConsulting srl, TeleflexMedical srl Unipersonale, Ibsa Farmaceutici Italia, Mundupharma Pharmaceuticals, Farmaceuti Formenti, Grunenthal Italia, Angelini F., Jude Medica Italia. Alteco Medical, Spindial, Ibsa, Mundipharma, Grunenthal, Molteni & C., Teleflex Medical, P., Advanced Medical System Group, Medinat, Emphasis e Fedra Congressi sono considerate dalla Procura di Parma direttamente coinvolte e dovranno rispondere di svariati reati ipotizzati nell’impianto accusatorio.
IL PROCURATORE SALVATORE RUSTICO:
“ Si tratta di arresti domiciliari per un’attività di corruzione e di riciclaggio, perché i proventi della corruzione non andavano direttamente al beneficiario ma passavano attraverso società create appositamente per compiere il riciclaggio, e questo da luogo all’ulteriore contestazione del reato di riciclaggio. Abbiamo ipotizzato il mercimonio della funzione pubblica, reato particolarmente grave. Tutto si sostanziava nell’ingerenza e nella costituzione di corsi di educazione continua in ambito medico che non possono essere organizzate da società direttamente coinvolte o che hanno interessi specifici. Qui ciò avveniva, dietro versamento di somme. Sono stati accertati casi di sperimentazione clinica con bypassaggio dei comitati etici sempre per favorire interessi di alcune case farmaceutiche, senza informazione ai pazienti che ricevevano la somministrazione. Oltre a ciò utilizzo di macchinari non ancora testati”.
LA NOTIZIA : Sarebbe lui il protagonista assoluto dell’inchiesta che ha determinato l’arresto stamane di altri 18 tra medici e imprenditori del farmaceutico. Secondo l’impianto accusatorio, che comunque avrebbe trovato i riscontri sufficienti a giustificare operazione, lo stesso avrebbe agevolato le grandi marche di case farmaceutiche, anche con sede nel nostro territorio, sfruttando la propria posizione in seno alle istituzioni pubbliche. In cambio avrebbe ricevuto soldi, beni immobili e persino uno yacht. Un duro colpo per Loris Borghi, che con Fanelli ha condiviso una parte essenziale della propria carriera, e, se i risvolti saranno quelli previsti, anche per un candidato sindaco in passato grillino. Stay tuned.
A LIVELLO NAZIONALE: Un blitz destinato a fare rumore, quello portato avanti in svariate regioni italiane (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Lazio) dai Nas dei Carabinieri e che ha determinato l’arresto di 19 tra medici ed imprenditori del settore farmaceutico, nello specifico nella commercializzazione e nella promozione di farmaci e presidi medici.
L’operazione è scaturita da un’inchiesta e da decisioni del Tribunale di Parma, e ha coinvolto 200 militari dell’Arma. Oltre ai 19 arresti si contano 75 indagati. Due società, create per il r
I reati ipotizzati dal gip, che evidentemente ha trovato “ciccia”, sono quelli di “associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio, attuata nel campo della sperimentazione sanitaria e nella divulgazione scientifica per favorire le attività commerciali di imprese farmaceutiche nazionali ed estere, attraverso la commissione altresì dei reati di abuso d’ufficio, peculato, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori”. (rossoparma)
Oltre a Guido Fanelli, sono finite ai domiciliari altre 18 persone: si tratta del commercialista Giulio Corno, del dirigente medico Massimo Allegri e degli imprenditori Giovanni Capasso, D.C., Ugo Grondelli, Marcello Grondelli, Enzo Lucherini, Giuseppe Vannucci, Marco Filippini, Riccardo Cerbai, Thilo Karl Stadler, Fabio De Luca, P.C.C. e Noher Ivan Ias Boninsegni (tutti rappresentanti – con vari ruoli – delle società farmaceutiche coinvolte). Indagato anche un dirigente del ministero della Sanità, di cui al momento non si conoscono le generalità ed il rettore dell’Università di Parma, Loris Borghi
In particolare sono stati posti ai domiciliari il commercialista Giulio Corno 62enne residente nel Lecchese; Giovanni Capasso, 61enne, residente nel Milanese, amministratore della DoctorConsulting Srl; D. C., 49enne, direttore vendite TeleflexMedical Srl Unipersonale; Massimo Allegri, 43enne, residente Parma, dirigente medico presso Struttura Complessa 2a Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma; Ugo Grondelli, 71enne, residente a Montecarlo, membro del consiglio di amministrazione della società Alteco Medical Ab; Marcello Grindelli, 45enne, residente in Parma, amministratore delegato e legale rappresentante Spindial SpA.; Enzo Lucherini, 64enne, residente a Pescara, direttore commerciale Ibsa Farmaceutici Italia Srl; Giuseppe Vannucci, 66enne, residente nel Parmense, agente di commercio libero professionista di fatto amministratore della società Appmed Srl; Marco Filippini 55enne, domiciliato a Milano, General Manager per il Sud Europa dell’industria farmaceutica Mundipharma Pharmaceuticals; Riccardo Cerbai, 47 enne, residente nel Milanese, Business Unit DirectorRespiratory presso MundipharmaPharmaceuticals Srl; Thilo Karl Stadler, 59enne, per la Grunenthal Italia Srl., membro dell’Executive Board e General Manager sud Europa (Italia-Spagna-Portogallo e Francia); Fabio De Luca, 45 enne,residente a Roma, General Manager divisione Pharma di Angelini F.A.C.R.A.F. Spa a Socio Unico; P. C.C., 52enne, amministratore delegato della TeleflexMedical S.r.l. Unipersonale e Noher Ivan Ias Boninsegni, 43 enne, Area Manager presso St. Jude Medica Italia Spa con Socio Unico.
Quanto alle aziende coinvolte nelle indagini, invece, queste sono la Alteco Medical Ab, con sede a Lund in Svezia; la Spindial Spa con sede legale a Collecchio, nel Parmense; l’Ibsa Institute Biochimique con sede legale a Pambio-Noranco in Svizzera; l’Ibsa Farmaceutici Italia Srl, con sede legale a Lodi; la Mundipharma Pharmaceuticals Srl, con sede legale a Milano; la Grunenthal Italia con sede legale a Milano; la Grunenthal GmbH, con sede legale a Aquisgrana, in Germania; la L.Molteni & C. dei Fratelli Alitti-Società di esercizio Spa con sede legale a Scandicci, nel Fiorentino; la Aziende chimiche Riunite Angelini Francesco (A.C.R.A.F.) Spa con sede legale in a Roma; la Teleflex Medical Srl con sede legale a Varedo nel Monzese; la P. Srl, (ora K. K. Srl, con sede legale a Milano; la St. Jude Medical Italia Spa, con sede a Agrate Brianza, nel Monzese; la Advanced Medical System Group Srl con sede legale a San Pietro Viminario nel Padovano; la Medinat Srl, con sede legale a Napoli; la Emphasis Srl con sede legale a Roma e la Fedra Congressi di Raffaella Greco e S. Sas con sede legale a Roma. (ANSA). Pubblicato da gonews
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Sperimentazioni di farmaci su pazienti ignari e mazzette dalle case farmaceutiche: così agiva il “padre della legge 38”
In manette il luminare Guido Fanelli. Nelle intercettazioni diceva: “Comando io, ho creato un sistema e sposto milioni di euro con la forza della scienza”
Navigava nel business delle malattie croniche, lucrando sui malati, sperimentando illegalmente farmaci su di loro e intascandosi profumate tangenti dalle case farmaceutiche, tali da potersi permettersi uno yacht per le vacanze di famiglia.
Provate a pensarci: in Italia il 20% delle persone soffre cronicamente di problemi come mal di schiena o cefalea ed è costretta a curarsi con antidolorifici e altro. Questi farmaci o dispositivi medici sono prodotti da case farmaceutiche che, come ogni merce sul mercato, vanno venduti e pubblicizzati. E allora chi poteva farlo al meglio, pagato a suon di mazzette, se non il “padre della legge 38”?
E’ così, fra i corridoi della caserma dei carabinieri di Parma, che i militari definiscono Guido Fanelli, medico di 62 anni, primario della struttura di Anestesia, Rianimazione e Terapia dell’Azienda Ospedaliera universitaria di Parma, considerato il luminare della Terapia del dolore, finito questa mattina agli arresti domiciliari e accusato di corruzione e riciclaggio.
Se oggi il dolore è ufficialmente considerato una malattia da curare con primo intervento, come certifica la legge 38 della Repubblica Italiana, lo si deve anche lui che nel 2010, quando era consulente tecnico del governo e presidente della Commissione istituita ad hoc dal 2008 al 2015 presso il ministero della Salute, contribuì alla stesura definendosi poi, più che il padre, la “madre” (perchè se ne ha la certezza) della legge stessa.
Ed è da qui che bisogna partire per comprendere come Fanelli e altri 18 medici (tre sono ancora ricercati) siano riusciti a guadagnare milioni di euro sulle spalle dei pazienti.
Dopo quella legge infatti, il ruolo di Fanelli diventa sempre più centrale in Italia e all’estero nelle politiche legate alla terapia del dolore, tanto da portarlo fin davanti all’Onu grazie alle sue competenze. Tali, questi saperi, da vederlo – oltre che in centinaia di conferenze mediche – spesso anche in tv: solo quattro giorni fa era ospite di Medicina33 a parlare dell’importanza dei farmaci.
Occhiali con lente sfumata, capello leggermente lungo e brizzolato, Fanelli ha in mano una macchina ben oliata di favori e sponsorizzazioni illecite.
“Non è che faccio il boss, sono io e basta, comando io, ho creato un sistema” dice intercettato dai carabinieri.
E’ ancor più chiaro. “Io prendo soldi dall’uno e dall’altro in maniera uguale e paritaria, sono bravo a tenere il piede in quattro o cinque scarpe. Io ho il centro hub del dolore più grosso di Italia con 19mila interventi all’anno, ho la forza di spostare milioni di euro perché con la forza scientifica tutti danno credito a ciò che scriviamo”.
Già, l’Hub di Parma dove lavora, considerato fra i più importanti del Paese, ha un appeal da non sottovalutare. Lo capisce un informatore farmaceutico della Alteco Medical Ab [non avendo farmaci, non è un informatore farmaceutico n.d.r.], con sede svedese,
Quello che le indagini dei Nas di Parma, in sette diverse regioni, cercheranno di smantellare con l’operazione “Pasimafi”,in grado di arrestare 19 persone, indagarne 75 e mettere luce sui conti di 17 aziende farmaceutiche importanti, dalla Grunenthal alla Mundipharma, passando per la Angelini o la Molteni.
I reati sono diversi e incastrati in vario modo, si va dalla semplice mazzetta alla sponsorizzazione occulta e illecita di convegni medici, sino a favori in concorsi universitari (per il quale risulta indagato – abuso d’ufficio – anche il rettore dell’Università di Parma Loris Borghi).
Al centro di tutto c’è Fanelli. Lui aveva capito che il dolore era un affare da sfruttare: secondo gli inquirenti le basi del business iniziavano con la raccolta fondi e finivano con un accurato riciclaggio, studiato grazie a società prestanome incastrate come in scatole cinesi.
SPERIMENTAZIONE DI FARMACI SU PAZIENTI IGNARI– Probabilmente, sostengono i carabinieri, molti pazienti curati da Fanelli sono ancora all’oscuro di tutto. Non sanno ad esempio che in centri controllati dal dirigente medico venivano condotte sperimentazioni cliniche illegittime su di loro. Venivano “testati” farmaci e sviluppate ricerche. I risultati e la raccolta di dati necessaria per i fabbisogni delle industrie venivano poi tutti venduti alle case farmaceutiche.
IL BUSINESS DEI CONGRESSI MEDICI – Alcuni Ecm, congressi medici organizzati da Fanelli, erano pilotati al solo scopo di essere sostenuti economicamente dalle case farmaceutiche: non solo venivano pagati interamente dalle case ma anche gli ospiti e i relatori erano scelti da queste, tagliando in maniera sleale la concorrenza.
LE FINTE PUBBLICAZIONI – Inoltre venivano fatte decine di relazioni ad hoc da collaboratori del professore (anche questi arrestati o indagati), che preparavano anche alcuni articoli di smentita o rettifica al solo scopo di promuovere farmaci già “bocciati” da associazioni come Aifa.
Forte della sua funzione di pubblico ufficiale capace di “spostare milioni di euro” Fanelli continuerà così, attraverso sperimentazioni e convegni per favorire i colossi del mercato farmaceutico, “a intascare denaro puntualmente riciclato da piccole società di comodo” chiarirà il procuratore capo di Parma Antonio Salvatore Rustico.
Nell’operazione, che ha visto coinvolti 200 carabinieri fra Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Lazio, come ricorda il capitano Gianfranco Di Sario, sono stati sequestrati “470 mila euro” ma “l’indotto di denaro e il giro di soldi, per queste persone che trattavano il dolore come un affare, potrebbe essere di centinaia di milioni di euro. Il tutto sulle spalle dei pazienti”.
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