Non esistono, come afferma Peῆa problemi di ordine etico, in quanto a dispensare il farmaco è un professionista laureato ed abilitato, come in farmacia, che quegli obblighi etici a cui si fa riferimento è obbligato a sottostare.
Non esistono problemi di ordine sanitario per la sicurezza dei cittadini perché i farmaci oggetto della discussione in Senato sono prescritti da un medico, ed in quanto tali sottostanno a domanda “anelastica”, ovvero non sono ne oggetto di abuso ne d’iperconsumo.
Alla Federazione internazionale del farmaco suggeriamo di fare studi più accurati rispetto alle norme sulla distribuzione dei farmaci, si potrebbero evitare brutte figure a livello internazionale.
Nessun motivo valido osta alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C e di questo se ne è accorta anche Federfarma che non soddisfatta di come procede la campagna di disinformazione va cercando appoggi fuori dei confini nazionali.
La liberalizzazione dei farmaci di fascia C è una occasione per l’economia del Paese, occasione di crescita economica finalizzata a creare nuovi posti di lavoro e nuove aziende. Con questa riforma equità ed uguaglianza di opportunità potranno finalmente entrare in una delle categorie, quella dei farmacisti, ancorata a vecchi privilegi e rendite di posizione.
fonte: MNLF