Nel mirino la norma della Legge di Bilancio 2025 che riduce le quote di spettanza delle aziende produttrici a favore della distribuzione intermedia.
Egualia Notizie – 24 ottobre 2024
«Siamo profondamente sconcertati. A nulla servono gli allarmi ripetuti sull’urgenza di misure che garantiscano sostenibilità al comparto farmaceutico e creino le premesse per contrastare l’inevitabile fenomeno delle carenze. La manovra va in un’altra direzione. Lo abbiamo spiegato stamattina nel corso di un incontro con il Sottosegretario Gemmato: questa è una riduzione dei prezzi ex factory dei nostri farmaci dopo che da 3 anni stiamo sperimentando crescenti difficoltà a sostenere industrialmente tutti i farmaci critici per le terapie croniche. Se noi non saremo nelle condizioni di tenere in commercio i farmaci a rimetterci alla fine saranno i cittadini».
«Non solo non figura nessun intervento di alleggerimento del payback sulla farmaceutica convenzionata (1,83% sul prezzo al pubblico versato alle Regioni), più volte sollecitato da parte dei produttori dei farmaci equivalenti e biosimilari, a più basso costo, che generano risparmio per il Servizio sanitario nazionale – spiega Collatina. – Vengono invece ridotti i prezzi ex factory dei farmaci rivedendo al ribasso le quote di spettanza sul prezzo al pubblico delle aziende produttrici per i farmaci di classe A.
Meno di una settimana fa, alla presentazione del Rapporto annuale di Nomisma sul settore degli equivalenti, le istituzioni hanno riconosciuto l’urgenza di intervenire ed ora ci ritroviamo a parlare di una riduzione del prezzo ex factory.
«Sono misure destinate ad incidere nella carne viva delle aziende di farmaci fuori brevetto che già oggi vedono i propri margini ridotti al limite – conclude Collatina. – Di questo passo i distributori si troveranno ad avere sempre meno farmaci da distribuire. Speriamo che la politica riesca a comprenderlo ed inverta la rotta».
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