Big Pharma e il regalo nascosto in due emendamenti
Nel Dl Enti Locali il settore della farmaceutica non è stato toccato mentre, ad esempio, quello dei dispositivi medici, che vale circa 1/4, è stato tagliato per 1,342 miliardi in due anni (550 + 792).
Al Senato spuntano sei emendamenti (che accorpati diventano due) all’articolo 9 del Dl, accolti dal Governo, a firma di esponenti di Forza Italia, NCD e CRi al cui interno si trovano due “piccole” modifiche che pregiudicano possibili risparmi per circa 200 milioni.
Il primo emendamento fa in modo che, nel corso delle procedure di rinegoziazione dei prezzi, all’interno dei raggruppamenti di medicinali terapeuticamente assimilabili, vengano separati i farmaci con brevetto ancora valido da quelli a brevetto scaduto. Questo comporta di fatto l’impossibilità di un reale confronto, in quanto alcuni farmaci sotto tutela brevettuale sono gli unici presenti all’interno di un singolo raggruppamento terapeutico. I farmaci a brevetto scaduto hanno un prezzo di molto inferiore e, quindi, il mancato confronto potrebbe comportare un mancato risparmio di circa 100 milioni di euro.
Il secondo emendamento elimina la riduzione automatica di almeno il 20% del prezzo dei farmaci biotecnologici dal momento della loro scadenza. In questo modo, in fase di rinegoziazione sul prezzo, potrebbe anche non essere applicata alcuna riduzione.
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