È il pensiero comune di Lorenzin, Scaccabarozzi e Melazzini intervenuti a una conferenza organizzata alla Camera per il Festival della Diplomazia, durante la quale si è sottolineato come questa sia un’occasione da non perdere: “Il tempo c’è”
di Redazione Aboutpharma Online – 26 ottobre 2016 – About Pharma
L’Italia insomma secondo il ministro, ha una leadership in sanità che deve far valere. Tanto che anche gli altri Paesi ci vedono in maniera differente da come ci vediamo noi. “Siamo gli unici ad aver vincolato due fondi per farmaci innovativi. È una strada nuova per rendere sostenibile il sistema” ha continuato Lorenzin. “Credo che Brexit sia stato un avvenimento negativo e uno choc per Regno Unito e l’Europa – ha concluso il ministro – ma abbiamo subito creduto che l’Italia avesse le chance di ospitare l’Ema. Dobbiamo avere fiducia nella diplomazia italiana e per portare l’Ema in Italia questo è il momento della diplomazia. Ne stiamo parlando in maniera informale negli incontri a livello europeo e tutti i Paesi fanno la loro parte. Poi ci sarà una trattativa finale”.
Non da meno l’opinione del presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Mario Melazzini, che intervenuto anche lui alla conferenza “Il sistema italiano del farmaco e la governance della
“Già a marzo avevamo detto che l’Italia ha tutte le caratteristiche per ambire a ospitare l’Ema. Per un Paese è straordinario avere un’agenzia del genere, con 800 dipendenti e soprattutto oltre 60.000 visite annue, che significano importanti numeri per l’indotto e l’economia”. Ad affermarlo Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, presente alla conferenza stampa organizzata alla Camera per il Festival della Diplomazia. “Milano in particolare – ha precisato – ha a disposizione i servizi necessari ed è inserita nel contesto europeo. Credo ci siano i tempi, il Governo ha preso una posizione precisa su questo e comunque per la Brexit ci vorranno due anni, l’importante è farsi trovare pronti. Fra l’altro noi abbiamo già l’Efsa (l’Autorità per la sicurezza alimentare, ndr), e se si punta a creare un polo alimenti-farmaci come negli Usa siamo un passo avanti. L’Italia l’Ema se la merita anche per la presenza industriale che non ha eguali, e per l’esperienza regolatoria. Stanno nascendo dei comitati di promozione, perché è una partita che non dobbiamo perdere e ce la possiamo fare grazie al gioco di squadra”.
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