Quali sono i piani di Pfizer sul territorio nazionale? L’azienda resta ferma sui 130 esuberi a
Pfizer ha assicurato che il sito di Catania è e “continuerà a essere parte integrante della rete globale di produzione e fornitura Pfizer”, ma i sindacati non si fidano e chiedono di vedere il piano industriale. Al primo tavolo di trattative, questo lunedì, i sindacati hanno ravvisato una “distanza siderale”con l’azienda, irremovibile sui 130 esuberi. In totale, saranno tagliati 210 posti di lavoro, se si tiene conto degli interinali a cui non verrà riconfermato il contratto.
I tagli di oggi saranno il preludio di un futuro disimpegno sul sito? Sputnik Italia ne ha parlato con il segretario generale della Cgil Catania, Carmelo De Caudo, in questi giorni impegnato nei tavoli di trattativa per la vertenza Pfizer.
– Pfizer incassa miliardi con i vaccini ma licenzia a Catania. Il primo tavolo di trattative con i sindacati mostra “distanze siderali”. Domani ci sarà l’incontro con la Regione, che posizioni porterete al tavolo?
– Prima di parlare di esuberi noi chiediamo il piano industriale, vogliamo capire cosa vuole fare Pfizer con l’unità produttiva di Catania. Insisteremo con questa richiesta perché temiamo che i 130 esuberi siano solo un preludio. Se non c’è un investimento concreto e reale è chiaro che l’azienda si avvia verso uno smantellamento o addirittura una vendita del sito produttivo farmaceutico a Catania. E questo naturalmente è una preoccupazione maggiore che potrebbe interessare anche i 660 lavoratori, con tutte le conseguenze che ci saranno sull’indotto.
– Quale sarebbe l’impatto sul territorio?
La soluzione immediata è quella di non licenziare nessuno ma di investire sul sito di Catania. Noi chiediamo a
Noi in prefettura domani chiederemo alle istituzioni, la Regione e il prefetto – la massima carica dello Stato sul territorio di farsi carico e parte attiva per una richiesta di incontro urgente al Mise, perché la vertenza Pfizer non è solo provinciale ma regionale e nazionale.
La richiesta sindacale
Dopo mesi di continui rinvii alle richieste di incontro avanzate dalle O.O.S.S. per affrontare le criticità sulle prospettive del sito di Catania, la società Wyeth Lederle del gruppo Pfizer, ha annunciato ultimamente una procedura di licenziamento per 130 lavoratori con contratto a tempo indeterminato, oltre alla cessazione del contratto di somministrazione per altri 50 lavoratori e rinviando la decisione, nei prossimi mesi, per altri 60 lavoratori anch’essi con contratto di somministrazione.
In questi giorni è iniziato un confronto territoriale che ha già assunto rilievo nazionale sui media
La situazione che si sta determinando nel territorio catanese è di estrema gravità sul piano occupazionale e sul piano sociale.
Anche in termini di prospettiva del sito permangono forti preoccupazioni perché oltre al ridimensionamento delle produzioni, gli annunciati 26 milioni di euro di investimento nel prossimo triennio vengono ritenuti insufficienti per garantire un reale rilancio produttivo del sito.
Queste scelte che stanno investendo la realtà di Catania, si sommano alla recentissima apertura di procedura di licenziamento per 128 posizioni degli Informatori Scientifici del Farmaco con sede a Latina e che si scontrano poi con i piani di investimento e di crescita occupazionale che il gruppo sta compiendo in una altra regione, ponendo quindi legittimi interrogativi sugli obbiettivi che Pfizer intende raggiungere.
A seguito delle problematiche sollevate e considerando la strategicità del settore, siamo a chiedere al MISE di farsi promotore di un urgente tavolo di confronto con Pfizer che affronti il tema delle politiche industriali che questo Gruppo intende perseguire nel nostro Paese.
Cordiali saluti.
Le Segreterie Nazionali
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