Da una parte i titolari, contrari a qualsiasi intervento dall’altra parafarmacie e corner della Gdo convinti che un intervento sia necessario. Atteso il Cdm decisivo.
Marco Malagutti – Mercoledì, 04 Febbraio 2015 – Farmacista33
Gli interventi contenuti nell’istruttoria tecnica, da mesi in elaborazione al ministero, e a suo tempo anticipati da Farmacista33, riguardano sia il superamento del contingentamento del numero di farmacie presenti sul territorio nazionale, sia l’eliminazione del
Contenuti e indiscrezioni che hanno inevitabilmente dato il via alle reazioni con da una parte i titolari, contrari a qualsiasi intervento legato al numero di farmacie o alla possibilità di estendere la vendita dei farmaci di fascia C al di fuori delle farmacie e dall’altra parafarmacie e corner della Gdo convinti che un intervento sia necessario e che l’attuale sistema di distribuzione del farmaco sia altamente discriminante per la categoria.
In mezzo il ministero dello Sviluppo economico, a sua volta diviso, almeno nelle dichiarazioni, tra chi tira il freno e chi crede che un aumento della concorrenza sia necessario anche nel settore delle farmacie. Ora l’intervento del ministero della Salute, che chiede di non essere escluso dalle decisioni che riguardano le farmacie e che esprime un parere negativo sul pacchetto liberalizzazioni. Il Consiglio dei ministri decisivo si avvicina, nell’attesa altri colpi di scena non sono da escludere.
Farmaci e farmacie, ecco tutte le reazioni alle liberalizzazioni di Renzi in cantiere
04 – 02 – 2015 – Alma Pantaleo – Formiche
COLLOQUIO APERTO TRA FEDERFARMA E IL GOVERNO
La Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani, Federfarma, avrebbe avviato un confronto con il governo. In una nota pubblicata una quindicina di giorni fa sul sito, si spiega che «Il ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, nell’incontro con una delegazione di Federfarma costituita dalla presidente, Annarosa Racca, dal segretario nazionale, Alfonso Misasi, e dal presidente del Sunifar, Alfredo Orlandi sul ddl concorrenza terrà nel debito conto la voce e le considerazioni delle farmacie del territorio». Si legge ancora: «Nel corso del colloquio, i rappresentanti del sindacato hanno passato in rassegna i numeri del comparto e gli effetti delle liberalizzazioni già varate da Bersani prima e Monti dopo. Quindi si sono soffermati sulle proposte contenute nella Relazione dell’Antitrust del luglio scorso, esprimendo il sostegno di Federfarma a quelle su generici e remunerazione delle farmacie». Vengono riportate poi, le prime dichiarazioni sul tema della presidente Racca: «L’incontro è durato poco meno di un’ora e si è svolto in un clima cordiale. Siamo soddisfatti per l’impegno del Ministro a concertare con le parti le misure che troveranno posto nel ddl».
La stessa, qualche giorno prima l’incontro istituzionale, aveva definito «assurdo e palesemente strumentale insistere nella richiesta di deregolamentazione del settore farmaceutico dopo che sia la Corte di Giustizia Europea che la Corte Costituzionale Italiana hanno ribadito la piena legittimità e l’efficacia di norme che regolano l’attività delle farmacie, nell’ottica di garantire i cittadini e la salute collettiva».
LE NOVITÀ PRINCIPALI DELLA BOZZA
IL CAPITOLO DOLENTE DEI FARMACI DI FASCIA “C”
Uno dei capitoli più delicati e controversi del ddl riguarda le parafarmacie. In materia di interventi urgenti nel campo della distribuzione di farmaci, il disegno di legge aggiunge che gli esercizi commerciali possono effettuare attività di vendita al pubblico di farmaci appartenenti alla cosiddetta fascia “c” e che quindi non siano «farmaci essenziali e per malattie croniche» o «di rilevante interesse terapeutico». Il ddl prevede inoltre, una opzione alternativa, secondo cui gli esercizi commerciali possono vendere farmaci di fascia “c”, limitatamente alle preparazioni equivalenti indicate dalle liste redatte dall’Agenzia italiana del farmaco.
MOVIMENTO NAZIONALE LIBERI FARMACISTI: “LA STRADA GIUSTA PER CREARE LAVORO”
«Peccato che ad oggi, ovvero dopo circa tre anni da quel provvedimento, nemmeno una delle 5.000 nuove farmacie paventate abbia aperto i battenti e se mai si riuscirà a terminare l’iter concorsuale sarà un vero e proprio “miracolo” se potranno aprire un numero di farmacie che corrisponderà ad un aumento degli esercizi di appena il 5%», si legge nella nota di Mnlf, che sottolinea come il settore abbia sofferto meno degli altri la crisi. «La priorità per il Paese è la creazione di nuovi posti di lavoro e quando non si hanno fondi sufficienti per fare investimenti è necessario stimolare la crescita rimuovendo gli ostacoli posti a difesa di pochi e limitati interessi», conclude.
LA POLEMICA SOLLEVATA DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE PARAFARMACIE ITALIANE
Gullotta spiega che quelle presentate sarebbero «pseudoliberalizzazioni grazie alle quali, le parafarmacie avrebbero avuto concrete possibilità di competere e svilupparsi: le preparazioni galeniche e la vendita di farmaci veterinari nel contesto nazionale non arrivano al 7% di tutto il mercato farmaceutico italiano». E domanda provocatoriamente alla Vicari: «Questa sarebbe stata, secondo lei, la grande occasione da sfruttare, gentile onorevole?».
LA FEDERAZIONE DEGLI ORDINI DEI FARMACISTI SULL’APERTURA DI NUOVE FARMACIE
Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti (Fofi), in una nota diffusa dall’organizzazione dopo i «recenti commenti sul concorso straordinario per l’assegnazione di nuove sedi farmaceutiche» ha spiegato che in un mercato in contrazione «non è l’aumento degli operatori dovuto all’apertura di nuove sedi farmaceutiche, che darà una risposta sul piano dell’occupazione, quanto, invece, riportare in primo piano la figura del professionista che opera nella farmacia di comunità e le sue prestazioni professionali, da riconoscere e remunerare». Fofi precisa come le procedure concorsuali siano state espletate in tutte le regioni e come «gli Ordini provinciali abbiano dato la massima collaborazione perché si giungesse nel minore tempo possibile all’espletamento delle procedure, mettendo a disposizione i propri database e la propria documentazione».
LA BOCCIATURA DI ALCUNI ECONOMISTI
Sul sito di Federfarma, intanto, vengono pubblicate opinioni di economisti contrari alle liberalizzazioni. Tra cui Fabrizio Gianfrate, docente di Economia sanitaria all’Università degli studi di Ferrara, che vede «nell’ipotetica liberalizzazione di Pianta organica e fascia C più problemi che vantaggi». «Come la dottrina economica insegna» spiega Gianfrate «l’aumento dei punti vendita e della concorrenza dovrebbero avere effetti benefici sul livello qualitativo del servizio e sui prezzi». Ma per l’economista non nel caso del farmaco. Questo perché la domanda di medicinali è anelastica, quindi se si aumentasse il numero dei punti vendita, il mercato non farebbe altro che ridistribuirsi su un numero maggiore di operatori, da cui minori incassi unitari medi, «già ridotti dall’andamento del mercato stesso, deflativo nei ricavi ma inflativo nei costi».
Gianfrate esprime dubbi anche sugli effetti benefici che un’eccessiva concorrenza avrebbe sui prezzi e fa l’esempio dell’esperienza degli Otc: le lenzuolate di Bersani hanno ridotto mediamente i listini del 12%-15%, poi però il trend si è arrestato. Questo perché esiste un limite sotto al quale non si può scendere «dettato dal livello dei prezzi ex factory dei produttori e dall’assenza di soggetti intermedi economicamente forti come i gruppi d’acquisto del largo consumo, capaci di negoziare grandi volumi e quindi prezzi fortemente ribassati».
Per Gianfrate molte farmacie, già da diversi anni in sofferenza, con queste liberalizzazioni sarebbero infatti obbligate «a rivedere ancora al ribasso il proprio conto economico». Mentre le farmacie più deboli «sarebbero costrette a chiudere, col rischio di penalizzare anche l’erogazione dei farmaci del Ssn, in antitesi al principio su cui si fonda la Pianta organica, sorta a garanzia del profilo economico della farmacia affinché assicuri la propria funzione “sanitaria” nel modo adeguato».
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