Li Bassi (Aifa), da farmaci sfusi aiuto per ambiente e salute
Un aiuto per l’ambiente, un contributo alla riduzione degli sprechi e un passo avanti verso l’appropriatezza delle terapie. Sono tre i benefici che potrebbero derivare dalla sperimentazione, anche in Italia, dei farmaci sfusi, ovvero non più venduti in confezioni che ne contengono dosi
A spiegarlo all’Ansa è il direttore generale d’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) Luca Li Bassi. L’idea di sperimentare in Italia la vendita dei farmaci sfusi, spiega Li Bassi, “è un passo avanti nel progetto della governance farmaceutica annunciata dal Governo e un obiettivo contenuto in un emendamento presentato dal ministro della Salute Giulia Grillo durante la precedente legislatura”. L’obiettivo è soddisfare i bisogni sanitari e migliorare l’efficientamento delle risorse a disposizione.
“Non si tratta, però, solo di ridurre i costi collegati dallo spreco di farmaci inutilizzati, ma anche di ridurre l’inquinamento ambientale, perché se avanzano dosi di antibiotici da smaltire, queste possono finire disperse nell’ambiente e avere un impatto negativo anche sull’uomo. C’è poi una questione di approprietezza, perché avere farmaci avanzati favorisce l’automedicazione.
Un elemento a cui bisogna dare evidenza perché quasi il 10% degli antibiotici sono assunti senza ricetta medica. E questo avviene anche perché giacciono nell’armadietto dosi inutilizzate”.(ANSA).
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“Si potrebbe partire per esempio da una classe terapeutica e da un gruppo di farmacie e produttori selezionati attraverso cui sperimentare e perfezionare i meccanismi operativi”. Soddisfazione del Ministro: “Potrebbe rivoluzionare la vendita al dettaglio dei farmaci”.