Venerdì, 12 ottobre 2012 – 10:11:00
Paolo Fiore – affaritaliani.it
Basta un numero: mille. Sono gli esuberi che potrebbero arrivare in Menarini, uno dei maggiori gruppi farmaceutici italiani. Un annuncio che ha messo in allarme i lavoratori. Ma che suona anche come una richiesta d’aiuto: sull’intero settore farmaceutico sta pesando la legge che impone ai medici di prescrivere solo il principio attivo di un farmaco, senza indicarne la marca.
Da agosto, mese in cui è stato varato il provvedimento, il calo delle vendite è stato evidente. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, Menarini ha presentato a sindacati e politici locali dati che parlano di un calo medio del 40%. Con punte che, in alcuni settori, raggiungono il 75%. Cifre che raccontano una crisi evidente. Ma che forse non giustificano mille esuberi su circa 3500 dipendenti italiani.
"E’ una forzatura", dice ad Affari l’assessore alle attività produttive della Regione Toscana, Gianfranco Simoncini. "Ma è una forzatura che deriva dai dati: la produzione rischia di crollare. Quando incontrerò l’azienda dirò che non possono essere messi a rischio i livelli occupazionali. Allo stesso tempo, però, non posso nascondere che, se il trend determinato da agosto a oggi dovesse proseguire, esiste un problema di equilibrio dell’azienda".
Menarini, che dall’anno della fondazione al 2011 ha registrato un fatturato costantemente in aumento (fino a superare i 3 miliardi di euro), si è trovata di fronte a un netto rallentamento. Dovuto, in gran parte, alla legge del governo che ha imposto di prescrivere solo il principio attivo del farmaco. Spinti dall’eco dei mille esuberi, politici locali e sindacati sono concordi nel chiedere al governo la modifica del provvedimento. "Ho chiesto l’attivazione di un tavolo ai ministr