La spesa cresce, ma meno a luglio.

Nei primi sei mesi del 2006 la spesa farmaceutica a carico del Ssn registra un aumento del 10,8% rispetto allo stesso periodo del 2005, raggiungendo i 6.542 milioni di euro. Dall’analisi dei primissimi dati di luglio 2006, rilevati da Federfarma, emerge un notevole rallentamento del trend di crescita della spesa. Il ‘picco’ è stato raggiunto a maggio, con un +14,8% rispetto allo stesso mese del 2005 e un +17,5% rispetto ad aprile 2006. La spesa ha poi cominciato a rallentare la sua corsa a giugno, con un aumento del 9% rispetto allo stesso mese del 2005.
Da gennaio a giugno di quest’anno, per ogni cittadino lo Stato ha speso in media 113,02 euro. Un aumento legato all’incremento del numero delle ricette, +5,9% rispetto a gennaio-giugno 2005, ma anche alla spesa media per prescrizione (+4,6%). Su questo dato pesa l’abolizione, a partire dal primo novembre 2005, dello sconto del 4,12% sul prezzo al pubblico a carico dell’industria farmaceutica. Le misure in vigore dal 15 gennaio 2006 per ripianare lo sforamento 2005 – e cioè la riduzione dei prezzi dei medicinali a carico del Ssn del 4,4% assieme allo sconto dello 0,6% in carico all’industria – non sembrano aver determinato effetti di contenimento della spesa pari a quelli prodotti, nel 2005, dallo sconto del 4,12%. Il rallentamento della crescita registrato a luglio è legato all’efficacia del taglio selettivo dei prezzi introdotto dall’Agenzia italiana del farmaco dal 15 luglio, i cui effetti di contenimento della spesa si vedranno nella seconda metà dell’anno. L’aumento della spesa registrato nei primi 6 mesi del 2006 è generalizzato in tutte le Regioni, con l’eccezione di Bolzano, che segna -1,1% per l’aumento del numero delle ricette contenuto rispetto alla media nazionale (+2,9%) e il netto calo del valore medio delle ricette stesse (-3,9%). A giugno nella sola Calabria la spesa farmaceutica è cresciuta del 20,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Infine, il ‘contributo’ delle farmacie al contenimento della spesa. Da gennaio a giugno 2006, riferisce Federfarma, le farmacie hanno assicurato un risparmio di oltre 340 milioni di euro, a fronte dei circa 40 milioni di euro derivati dallo sconto dello 0,6% a carico delle industrie.
E sempre secondo Federfarma, “le farmacie contribuiscono impropriamente e ingiustamente al contenimento della spesa pubblica anche perché sostengono il danno dei notevoli ritardi con cui alcune Asl rimborsano i medicinali erogati in regime Ssn: i ritardi più gravi si registrano in Sicilia e in Calabria, mentre in Campania, Lazio e Molise sono state avviate procedure per la cartolarizzazione dei crediti vantati dalle farmacie nei confronti delle Regioni
Da “farmacista33.it”.
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