Il farmaco generico in Italia non decolla, neanche con la crisi che affoga le famiglie. Eppure da un’indagine di Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, emerge che 7 donne su 10 in terapia per una malattia cronica sostituirebbero i medicinali ‘griffati’ con l’equivalente. E allora cosa frena l’esplosione di una stagione fortunata per il generico?
Secondo la ricerca condotta in collaborazione con DOC Generici su oltre mille donne in terapia cronica – età media 58 anni – e presentata a Milano, anche nel caso di malattie complesse ‘al femminile’ (osteoporosi, diabete, depressione, problematiche cardiovascolari), dove l’uso del generico garantirebbe un importante risparmio, questi farmaci restano al palo. Un fattore che incide è che sono ancora "poco consigliati dal medico. E manca un’adeguata rassicurazione ‘emotiva’ sull’efficacia", sottolineano i promotori dell’indagine.
Le donne intervistate, si sentono "poco informate": solo metà usa i generici anche se quasi tutte ne hanno sentito più o meno parlare, ma il 70% fra le donne che seguono ancora le terapia con i farmaci di marca sarebbe favorevole al cambiamento, se consigliato dal medico (58%). Molte donne (46%), su domanda esplicita, hanno confermato che sarebbero passate all’uso del generico se fosse stato approvato il Decreto legislativo che poneva l’obbligo al medico di medicina generale di indicare su ogni prescrizione la sostituibilità o non sostituibilità del farmaco classico con il suo equivalente.
4 aprile 2012 – Lucia Scopelliti – PharmaKronos