I 1500 informatori scientifici della Sardegna sono gli unici in tutta Italia a non aver ripreso la loro attività negli ospedali: a sollevare il problema sono le categorie di settore, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, che hanno inviato una rischiesta di incontro urgente all’assessore alla Sanità.
La Regione infatti, il 28 maggio ha deliberato il via libera alla ripresa dell’attività scientifica negli studi professionali e ambulatori degli specialisti, dei medici di medicina generale e dei pediatri, ma non ha sdoganato l’attività di informazione scientifica in ambito ospedaliero, provocando l’interruzione di un servizio di pubblico interesse finalizzato al corretto uso dei medicinali e inibendo la sua funzione di farmacovigilanza e di informazione sulle variazioni delle schede tecniche dei farmaci.
“Stiamo parlando di 1500 professionisti della salute altamente qualificati, che si trovano già in condizioni di difficoltà economica per il lungo lockdown e che ora hanno urgente necessità di riprendere a pieno ritmo la loro attività”, hanno detto Garau, Nappi e Loi, sottolineando l’importante ruolo svolto dagli operatori nell’informare la classe medica sul corretto utilizzo dei medicinali: “Una attività che ha necessità, come tante altre di pari importanza, di essere svolta in presenza con tutte le tutele e i protocolli necessari”.
Sassari notizie – 30 giugno 2020
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