Vittoria LAV, salvi migliaia di cani e gatti: TAR respinge ricorso industrie farmaceutiche
LAV: ‘’ vivere con cani e gatti non deve più essere considerato fiscalmente un lusso, ora governo e parlamento agiscano su iva ingiusta al 22% per prestazioni veterinarie e cibo”
I medici veterinari potranno salvare migliaia di cani e gatti e continuare a prescrivere farmaci umani a cani, gatti e altri animali anche sulla base della convenienza economica dell’acquirente a parità di principio attivo, possibilità prevista da un Decreto del Ministro della Salute Speranza in vigore dal 22 maggio scorso attuativo della Legge di Bilancio in accoglimento della campagna della LAV #Curiamoli tutti per il riconoscimento di costi equi nel vivere con un animale domestico.
“Con la nostra costituzione in giudizio e difesa del Decreto, unica associazione protagonista nell’iter giudiziario per confermare la validità del Decreto, abbiamo battuto le industrie farmaceutiche veterinarie che si erano sentite toccate nel loro fatturato, garantendo così con farmaci umani a costi equi una maggiore accessibilità alle cure anche per animali salvati e adottati e nel riconoscimento anche alle persone con problemi economici di poter continuare a vivere con un cane o un gatto – ha detto Ilaria Innocenti, responsabile nazionale LAV animali familiari – con questa sentenza abbiamo iniziato a scardinare e sconfiggere la convinzione che gli animali siano beni di lusso e ora sarà chiaro per tutti, dal Governo al Parlamento, la necessità di estendere la riforma fiscale per un’IVA equa su cibo per animali e prestazioni veterinarie, aumento della quota detraibile delle spese veterinarie che sfianchi la non fatturazione, e sempre sui farmaci l’abbattimento del costo di quelli generici e la loro diffusione e la possibilità del blisteraggio del farmaco veterinario”.
“Il Ministro della Salute Speranza, tanto più alla luce della crisi economica delle famiglie causata dalla pandemia aveva voluto questo Decreto come riconoscimento della valenza sociale e affettiva, per qualunque persona e famiglia, di poter vivere con un animale tanto più come auguriamo noi, salvato e adottato – prosegue Innocenti della LAV – il TAR ha fra l’altro affermato nella sua decisione che nel bilanciamento degli interessi contrapposti, quelli azionati dalle industrie paiono essere senz’altro recessivi rispetto alla necessità di garantire, anche nelle particolari situazioni descritte dal decreto, la salute degli animali e, di conseguenza, la salute pubblica”.
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