No. Il dogma centrale della biologia dice che il DNA viene copiato in RNA e l’RNA tradotto in proteina. Se il DNA
Un requisito necessario affinché una molecola di RNA possa interferire con il nostro genoma è che venga trasportata dal citoplasma al nucleo della cellula. Se immaginiamo la cellula come una banca, l’RNA farebbe la coda insieme ai clienti, mentre il DNA sarebbe al sicuro nel caveau. Il nucleo della cellula è un compartimento isolato con pori che impongono un limite fisico alla dimensione delle particelle che possono entrare liberamente. Una volta che un tratto di DNA viene copiato in RNA, questo viene trasportato nel citoplasma, dove viene tradotto in proteina, mentre non esiste alcuna circostanza fisiologica in cui l’RNA venga trasportato di nuovo nel nucleo. Solo alcune proteine possono seguire il percorso inverso: questo perché possiedono una sequenza di localizzazione nucleare (SLN), che potremmo definire come il biglietto d’ingresso per un museo: se ce l’hai entri, se non ce l’hai stai fuori. Questa sequenza permette loro di attaccarsi ad altre proteine (le importine) il cui ruolo è di aiutarle a raggiungere il nucleo. Essendo la SLN una sequenza di aminoacidi (i costituenti delle proteine), per definizione non può essere contenuta in una molecola di RNA, che è formata invece da nucleotidi.
Ora spendiamo qualche parola sui rari casi nel quali l’RNA può interferire con il genoma. Ciò può avvenire solamente quando l’RNA viene copiato in DNA. Questo passaggio (l’esatto opposto di quanto impone il dogma centrale della biologia molecolare) è noto come retrotrascrizione, ed è effettuato da un enzima chiamato trascrittasi inversa. La retrotrascrizione viene eseguita da poche entità genetiche: retrovirus, telomeri e retrotrasposoni.
- I retrovirus sono virus con un genoma a RNA che, una volta infettata una cellula, retrotrascrivono il loro genoma creandone una copia in DNA, la quale poi si integra in via permanente nel genoma umano. In questo modo la cellula ospite non è più in grado di riconoscerla e inconsapevolmente inizierà a produrre nuove particelle virali che infetteranno altre cellule. Questo è il meccanismo d’azione del virus HIV. Cosa succederebbe se vi fosse una trascrittasi inversa virale in una cellula, nella quale si trovasse anche l’RNA del vaccino? Non succederebbe nulla, perché le trascrittasi inverse non sono in grado di prendere una molecola di RNA a caso per retrotrascriverla: ad esempio, richiedono una sequenza di RNA specifica per innescare la reazione.
- I telomeri sono le estremità dei cromosomi umani. Si tratta di sequenze ripetute di nucleotidi che hanno costante bisogno di manutenzione per evitare un’eccessiva usura (le estremità dei cromosomi sono delicate e possono essere viste come gli angoli di un quaderno di scuola). L’accorciamento dei telomeri porta all’invecchiamento cellulare e quando sono troppo corti, la cellula muore di vecchiaia. Una trascrittasi inversa, chiamata TERT, è responsabile del mantenimento dei telomeri. Il processo è piuttosto complicato, ma possiamo limitarci a menzionare che TERT sfrutta uno stampo a RNA per produrre la sequenza ripetuta di DNA che verrà poi aggiunta alle estremità dei telomeri per prevenirne l’accorciamento. Potrebbe TERT sfruttare l’RNA del vaccino per modificare il genoma? No, perché lo stampo a RNA sfruttato da TERT è ben preciso e il suo funzionamento è dettato dalla sequenza di nucleotidi, che non può variare. L’RNA del vaccino è troppo grande e ha una sequenza totalmente diversa, che di fatto lo rende incompatibile con TERT.
- I retrotrasposoni sono la componente più abbondante del genoma (ne costituiscono più della metà) e sono distinti in diverse categorie, tutte irrilevanti per quanto riguarda i vaccini a RNA. Fosse per me, non mi addentrerei nei dettagli, ma purtroppo le fake news fanno leva sui tecnicismi, quindi devo spendere qualche parola al riguardo. Esistono 4 tipologie di retrotrasposoni: i SINEs (corti elementi nucleari intervallati), i LINEs (lunghi elementi nucleari intervallati), i retrovirus umani endogeni (HERVs) e gli pseudogeni processati. Facciamola breve. I SINEs codificano per corte molecole di RNA e per funzionare necessitano di una trascrittasi inversa che è codificata dai LINEs. Grazie a questa collaborazione, alcuni (pochissimi) LINEs e SINEs possono copiarsi e le nuove copie integrarsi in altre parti del genoma ( con effetti biologici in rarissimi casi). Gli HERVs sono residui di retrovirus che si sono integrati nel genoma umano tra i 25 e i 150 milioni di anni fa e hanno perso la loro infettività. Gli pseudogeni sono anch’essi stati integrati nel genoma dopo eventi di retrotrascrizione e, come gli HERVs, sono inerti. È evidente che l’unico dubbio possa essere legato alle trascrittasi inverse codificate dai LINEs, ma se ci ricordiamo che questi lavorano solo con i SINEs, possiamo stare tranquilli. Sempre ricordandoci che l’RNA del vaccino non incontrerà mai le trascrittasi inverse endogene (che siano TERT, o LINEs, o quant’altro) perché non è in grado di entrare nel nucleo della cellula.
Bibliografia: No, Really, mRNA Vaccines Are Not Going To Affect Your DNA
The Biotechnology Revolution: PCR and the Use of Reverse Transcriptase to Clone Expressed Genes