L’articolo si riferisce ad una vicenda che ha avuto origine nel 2012 quando il prof. Pani ha svolto attività di consulenza presso l’EMA (l’Agenzia europea del Farmaco). Secondo i Revisori dei Conti dell’AIFA ha ottenuto per quella consulenza 767 mila euro superando di 550 mila euro il tetto di 240 mila euro previsto per i manager pubblici.
La Ragioneria Generale dello Stato in due delibere (del 10/7/2015 e del 23/3/2016) dichiara che i compensi confluiti nel bilancio dell’ente “sono da considerarsi a carico della finanza pubblica e concorrono a formare il trattamento economico annuo”
A distanza di oltre tre mesi non è stata ancora avviata la procedura di restituzione di quella somma. Il Presidente Melazzini, in barba al CdA, per sapere a chi spetta la decisione finale, si sarebbe affidato al ministero della Salute (che riprenderà in mano la questione a settembre), lo stesso che ha conferito l’incarico a Pani all’EMA.
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