Sulla Grecia sembra incombere lo spettro di un “embargo” sulla fornitura di medicinali. Dopo la danese Novo Nordisk, anche la connazionale Leo Pharma ritira i propri prodotti dal mercato ellenico, come forma di protesta nei confronti della decisione del Governo di Atene di tagliare il prezzo dei farmaci del 25%, come riporta la Bbc News. In particolare, Leo Pharma ha deciso di sospendere le vendite di due medicinali molto diffusi, un anti-aggregante e un trattamento contro la psoriasi, perché la riduzione del loro prezzo potrebbe causare la perdita di posti di lavoro. E secondo Kristian Hart Hansen, direttore della società, il taglio del 25% apportato per far fronte alla crisi con cui il Paese sta facendo i conti potrebbe incoraggiare provvedimenti simili anche in altri Stati con problemi di debito pubblico, come l’Irlanda e la stessa Italia. Nei giorni scorsi anche Novo Nordisk aveva ritirato dal commercio in Grecia un farmaco anti-diabete, per gli stessi motivi. Ma il Paese ellenico non ci sta. Secondo Stefanos Combinos, direttore generale del ministero dell’Economia greco, le aziende farmaceutiche hanno già fatto “affari d’oro” negli ultimi decenni e hanno l’obbligo di accettare la riduzione di prezzi. Farmacista33 – 2 giugno 2010 – Anno 6, Numero 101