Prezzi diversi a seconda dei Paesi: c’è chi ne approfitta anche se nessuno lo ammette. E ai pazienti non resta che aspettare
di MICHELE BOCCI – Repubblica.it – 13/05/2015
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Quando un farmaco viene approvato dall’Ema, l’agenzia regolatoria europea, ogni Paese tratta il costo con l’industria. La prima conseguenza è che le molecole arrivano sul mercato in momenti diversi, la seconda è che i prezzi cambiano da uno Stato all’altro. Nel sud del continente di solito si strappano tariffe più basse. Questa differenza di costo spinge distributori italiani a spostare i farmaci dove vengono pagati di più, ad esempio in Germania, ottenendo un guadagno del 20-30%. Non solo. Il meccanismo fa sì che l’industria contingenti le forniture. Ai produttori non piace il parallel trade perché vogliono che i prezzi dei vari mercati siano rispettati. Quando c’è da consegnare un prodotto a rischio esportazione si basano sui consumi dell’anno precedente. Se la richiesta cresce il medicinale non si trova. Aifa parla di “distorsioni delle dinamiche distributive”. Con il ministero della Salute fa controlli a farmacisti e grossisti. Ma non è facile contrastare un fenomeno basato su una norma europea.
( … continua)