I cianobatteri, un pericolo per i nostri cani durante il bagno

I cianobatteri sono un pericolo nascosto nelle acque dolci o salate, e la loro ingestione può avere esito fatale per il cane.

I cianobatteri, chiamati comunemente “alghe azzurre”, in realtà non sono affatto alghe, bensì organismi acquatici unicellulari appartenenti al regno dei Batteri e da non confondere con le Microalghe, fatta eccezione per Spirulina che in realtà è un cianobatterio ma del tutto sicura per i nostri Pet se ben controllata e priva di contaminanti da parte di altre microalghe tossiche.

I cianobatteri formano colonie che vivono e si diffondono grazie alla fotosintesi, si nutrono di fosforo e azoto. Si possono trovare sia in acqua dolce sia in acqua salata, sia in acque fredde di alta montagna sia in acque termali fino a 75 °C, e in condizioni particolarmente favorevoli, come ad esempio verso fine estate, possono raggiungere concentrazioni elevate.

La maggior parte dei cianobatteri vive libera, ma alcuni vivono in simbiosi con le piante: ad esempio Anabaena azollae vive in simbiosi con Azolla e nelle radici di molte Cycadales; Nostoc con epatiche, antocerote.

In Italia, le specie cianobatteriche tossiche più importanti per frequenza e abbondanza, sia nelle regioni settentrionali che meridionali, sono Microcystis aeruginosa, Dolichospermum lemmermannii e Chrysosporum ovalisporum durante l’estate, e Planktothrix rubescens (o alga rossa) in tardo autunno-inverno.

Questi batteri sono estremamente pericolosi perché producono varie cianotossine secondo la specie, in grado di danneggiare irreparabilmente il sistema nervoso e il fegato in tempi rapidissimi, fino a provocare la morte. L’avvelenamento da cianobatteri nel cane può provocare disturbi digestivi o nervosi in soli 15 minuti, anche se gli effetti dell’avvelenamento possono essere riscontrati anche dopo alcune ore, quali diarrea, vomito, difficoltà respiratoria, salivazione eccessiva, convulsioni; se l’animale non viene prontamente trattato da un veterinario può sopraggiungere la morte.

Se non siete sicuri che l’acqua sia pulita, non immergetevi e tenete lontano il cane; se per caso si dovesse bagnare le zampe o il mantello è fondamentale sciacquarlo immediatamente prima che si possa leccare il pelo.

Paolo Pelini

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

Consulenza e Ricerca Controllo Qualità e Valutazione Farmacognostica e Citotossicologica degli Estratti Vegetali di Piante Officinali, Microalghe e Gemmoderivati e Ricerche Microbiota Piante Officinali

Roma – Italia

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E-mail: paolo.pelini@gmail.com

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