Oltre 102 mila dipendenti in 119 paesi, 80 stabilimenti in 37 nazioni dai quali escono circa 4 miliardi di confezioni ogni anno, 1400 prodotti che nel 2006 hanno portato un fatturato di 34,6 miliardi di euro, e una quota di mercato mondiale del 6,1 per cento. Bastano queste cifre per collocare GlaxoSmithKline al secondo posto al mondo fra i gruppi farmaceutici. La multinazionale inglese, la cui tradizione scientifica è testimoniata dalla presenza dal 1936 al 1988 di cinque Nobel per la medicina e la fisiologia, tra i propri ricercatori, oggi è il risultato di varie esperienze che si sono incontrate: nel 1995 la fusione con Wellcome e nel dicembre del 2000 con SmithKline Beecham. Le sue attività di Ricerca e Sviluppo, cui è destinato il 14,9 per cento del fatturato, comprendono 158 progetti, più di 2600 studi clinici e un investimento di 5.100 milioni di euro. Una rete di 15 mila ricercatori lavora nei Centri Ricerca di eccellenza per la scoperta di nuovi farmaci (CEDD) dislocati in diversi Paesi tra cui Belgio, Cina, Croazia, Francia, Giappone, Italia, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti. L’azienda è presente, con i propri farmaci, in aree terapeutiche che vanno dal respiratorio al sistema nervoso centrale, dall’antibiotico terapia all’urologia, dal cardiovascolare alla diabetologia, senza dimenticare antivirali e dermatologici. Svolge un importante ruolo nella prevenzione delle malattie, con la produzione e commercializzazione di vaccini che coprono la maggior parte delle infezioni prevenibili. Nel mondo è ai primi posti nei prodotti da banco, prodotti per l’igiene orale e bevande nutrizionali. L’impegno in progetti a favore della salute e in attività caritatevoli, nel 2006 è stato di 444 milioni di euro, pari al 3,9 per cento degli utili prima delle imposte. Il Giornale del 22/12/2007 , articolo di Carlo Bassi ed. Nazionale p. 37