Colleghi liguri ci riferiscono della tragica scomparsa di Luca Mendola, informatore scientifico a Genova.
Il medico del 118 quando è arrivato e non ha ricevuto risposta. I vigili del fuoco hanno aperto la porta. Luca era morto, da solo in casa.
Positivo al Covid-19 almeno dal 23 dicembre scorso, data del tampone molecolare. Non vaccinato.
La sua paura del vaccino, dei «veleni che ci sono dentro» – come diceva – lo ha ucciso.
La sorella riferisce al Secolo XIX di Genova che «da non molto, aveva prenotato la prima dose. Il suo datore di lavoro gli aveva detto che, senza la vaccinazione, non avrebbe potuto più farlo lavorare, così si era deciso».
La sintomatologia era iniziata in modo lieve, poi, l’altro giorno, un peggioramento, apparentemente improvviso. Il tracollo sarebbe avvenuto nella notte, sino alla richiesta d’aiuto.
Le ipotesi sono diverse. Quella di un aggravamento repentino dopo un miglioramento, un andamento non nuovo per i medici. Oppure l’insorgere di una patologia differente, affiancata al Covid.
Infine, la possibilità che lo stesso Mendola, parlando al telefono con il medico, abbia sottovalutato le sue reali condizioni. L’autopsia potrà eliminare i dubbi.
N.d.R.:
Stiamo constatando una cosa che a molti appare strana e incomprensibile: tra la popolazione italiana (e non solo) c’è un certo numero di persone che sono assai restie ad assumere il vaccino anti-Covid, a prescindere
Siamo sicuri che tutti i morti che ci siamo visti intorno non abbiano rinforzato in alcuni di noi l’intima, e preesistente, convinzione che a morire sono sempre gli altri e che noi invece non moriremo mai? Quanti sono gli amici e parenti, gente normale, non marziani, che da sempre non vanno mai dal medico, non si fanno analisi, snobbano le cure perché “io non mi ammalo”? Figuriamoci poi morire.
Sin dagli albori delle manifestazioni antivacciniste, i propugnatori di queste idee si mostrano poco ricettivi ai dati scientifici ed empirici. Tale contesto è stato da alcuni attribuito a una sorta di disadattamento alla modernità, ovvero alla difficoltà di alcuni individui a calcolare rischi e benefici di una cosa, data l’enorme mole di informazioni attualmente disponibili. Molte tesi sostenute dagli antivaccinisti si basano anche su teorie del complotto o si alimentano con la circolazione di fake news e bufale.
Se nel remoto passato il timore nasceva da una componente ideologica quale la derivazione animale del farmaco, in tempi più recenti alcuni studi mostrano che i motivi degli oppositori odierni sono analoghi ai motivi degli oppositori di cinquant’anni fa, ovvero che si tratti di un pratica dannosa per la salute, che le reazioni avverse siano nascoste e che tale pratica sia disposta solo per fare arricchire le aziende produttrici di vaccini.
Le morti o i danni provocati dall’assenza di vaccinazioni o dalla carenza di immunità di gregge vengono classificati come bufale da parte dei movimenti e dalle persone contrarie alle vaccinazioni. Molti di essi ascrivono le notizie riguardanti le conseguenze dell’antivaccinismo a un modo artificioso per costringere la popolazione a vaccinarsi in massa.
Secondo una recente indagine del CENSIS l’irrazionale ha infiltrato il tessuto sociale. Per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni) il covid non esiste, per il 10,9% il vaccino è inutile. Per il 31,4% è un farmaco sperimentale e le persone che si vaccinano fanno da cavie. Per il 12,7% la scienza produce più danni che benefici. Si osserva una irragionevole disponibilità a credere a superstizioni premoderne, pregiudizi antiscientifici, teorie infondate e speculazioni complottiste.
Secondo le teorie economiche attuali si è proceduto gradualmente e progressivamente a smantellare scuola,
Contro l’irrazionale non abbiamo armi. Rimane la rabbia per delle cose che si potevano fare per evitare tragedie e non si sono fatte, rimane un grande dolore per delle vite perse che si potevano salvare. E con il dolore una umana pietà.
Ai familiari vada tutto il nostro affetto, la nostra vicinanza. Caro Luca, riposa in pace. Sit tibi terra levis.