Federbiologi Sicilia ha presentato un ricorso al Tar di Palermo contro la normativa regionale che amplia i
Il Sindacato Nazionale Biologi Liberi Professionisti (S.Na.Bi.L.P.) per l’annullamento, previa ogni più opportuna misura cautelare, della nota avente ad oggetto “Linee di indirizzo per la sperimentazione dei nuovi servizi nella Farmacia di Comunità.
Secondo il sindacato lede la professionalità dei laboratori di analisi cliniche e viola specifiche normative: in caso di conseguimento dell’autorizzazione, le farmacie potranno realizzare tutte le attività di medicina, telemedicina, laboratorio di analisi, e tante altre prestazioni che, originariamente, erano svolte solo esclusivamente dalle strutture sanitarie.
Farmacia dei servizi, Federbiologi Sicilia presenta ricorso al Tar: ecco le motivazioni
Farmacista33 – di Simona Zazzetta – 26 luglio 2024
In Sicilia il sindacato nazionale dei biologi professionisti, Federbiologi Sicilia ha presentato un ricorso al Tar di Palermo contro il provvedimento regionale che lo scorso maggio ha dato il via alla sperimentazione dei servizi con le linee di indirizzo per l’esecuzione in locali distaccati e interni alla farmacia. Secondo il sindacato, si legge nel ricorso, la circolare regionale oltre ad aver anticipato la normativa ministeriale, crea una “disparità di trattamento” che “rischia di falsare le regole di un mercato caratterizzato da un’ampia e folta concorrenza”
Le motivazioni del ricorso
La normativa, dicono gli avvocati, manca di “opportune e giuste garanzie costituzionali”, e risulta “in contrasto, oltre che con il principio di eguaglianza e non discriminazione, con il principio di buon
In particolare, evidenziano che, a differenza delle farmacie, le strutture sanitarie e i laboratori devono soddisfare requisiti rigorosi per ottenere l’autorizzazione e l’accreditamento. Inoltre, ampliando le prestazioni sanitarie affidate alle farmacie senza le necessarie regolamentazioni, si crea una distorsione del mercato con possibili conflitti di interesse.
Nel ricorso si evidenziano le possibili conseguenze negative della normativa, tra cui la disparità di trattamento e la potenziale compromissione della qualità e sicurezza delle prestazioni sanitarie, a causa della formazione inadeguata dei farmacisti rispetto a biologi e medici specialisti.
I legali hanno quindi chiesto al Tar la sospensione dell’esecutività della normativa, considerandola potenzialmente illegittima e dannosa per la concorrenza e le strutture sanitarie esistenti.
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