Fedaiisf per chi inizia. Attenzione ai contratti di assunzione!

A tutti i giovani colleghi
=================
Le richieste che ci pervengono da giovani colleghi desiderosi di intraprendere la nostra professione, ci impone di fare alcune considerazioni, che mi auguro, possano essere utili.

Sono molti anni, che l’industria farmaceutica, senza che nessuna autorità governativa intervenga, è favorita da leggi dello stato, a dire poco paradossali, licenzia senza ritegno  incidendo gravemente sulla dignità di chi resta senza lavoro e, quindi, senza mezzi di sussistenza.
Le organizzazioni sindacali, che un tempo si ponevano a fianco dei lavoratori per tutelarli, oggi – di fatto – sono diventati solo contabili delle nostre disgrazie, occupandosi solamente dei criteri di mobilità. Mobilità è una bella parola, ma significa licenziamento definitivo. È bene saperlo
FEDAIISF, seppure negli ambiti di competenza si schiererà a fianco degli informatori scientifici con tutto l’apparato mediatico, di competenze e legale di cui può disporre.

Escludiamo, pertanto, che i nuovi colleghi possano essere assunti a contratto di dipendenza: le proposte saranno contratti provvigionali, contratti a progetto, contratti di consulenza e quant’altro.
La proposta sarà sempre quella di avere una percentuale delle vendite.
Di prodotti, magari, ancora sconosciuti e quindi senza base storica di fatturato.
Il listino, che viene proposto è sempre un listino che prevede integratori di ogni ordine e specie, tutti di grande effetto, tutti di livello straordinario.
Noi non esitiamo a crederlo.

Anche le aliquote provvigionali sono interessanti: tra il 25 ed il 30 per cento.
Occorre fare rilevare a questi giovani colleghi, desiderosi di avere, comunque, una attività, che il 30 per cento di zero è drammaticamente uguale a zero.
Ponetevi un problema: quanto occorre per avere un fatturato tale, che – con le provvigioni percepite – si possa avere un conto economico attivo?
Se la prospettiva sarà di avere una fattura inferiore a 35mila euro/ anno smettete e trovate un’altra occupazione.

Appena inizierete l’attività vi troverete a pagare balzelli pesantissimi, che dovrete interpretare come un vostro personale investimento per il futuro.
Dovrete subito fare i conti con la spesa più importante : l’auto .

Se guardate le tabelle ACI vi renderete subito conto che dovrete prevedere almeno mille euro tra spese fisse e variabili, per percorrenze di circa 3.000 km/mese
 A questo dovrete aggiungere 4.000 euro anno per pagare l’INPS, poi dovrete prevedere almeno mille euro anno per il commercialista, poi la quota annua per la camera di commercio,  poi l’apertura di una partita IVA, i parcheggi a pagamento nelle strade e negli ospedali, le spese di bar o ristorante perché, per risparmiare sulla benzina non potrete tornare a casa e dovrete, magari, mangiare fuori.

Tutte queste spese iniziano il primo giorno che lavorerete, ma i primi soldi che vedrete, sempre che siate riusciti ad avere una forma di fatturato (improbabile per almeno tre/ quattro visite al medico, cioè un anno) matureranno almeno 60 giorni dopo, sempre che l’azienda sia puntuale.
Questo perché è necessario vedere le vendite dai dati IMS. Che, per chi non lo sapesse sono i dati ufficiali di vendita provinciale, accettati anche dalla magistratura del lavoro. Che, però arrivano alla fine del mese successivo di lavoro.

Questi dati sono disponibili?  Chiedeteli, sono INDISPENSABILI .  Altrimenti non saprete mai come e dove abbiate venduto.
I prodotti sono distribuiti solo dai grossisti (quelli, per intenderci, che riforniscono le farmacie oppure i vostri prodotti possono essere venduti anche nelle sanitarie, nei centri commerciali? La vostra azienda dispone di questi dati vendita dei centri commerciali? Che sono dati diversi da quelli IMS anzidetti).

Prima di farvi tornare il sorriso, dopo questa analisi, vi preghiamo di farvi aiutare da qualcuno di noi nella lettura dei contratti, che vengono a proporvi.
Serenamente valuteremo, nei limiti delle nostre conoscenze esperienziali, che l’azienda proponente sia affidabile, almeno sotto il profilo contrattuale.
Qualcuno pensa, che io desideri scoraggiarvi.
Sulla base delle informazioni raccolte negli ambulatori: ebbene, la risposta è si.

Salvo eccezioni, e fatte salve tutte quelle aziende, che già presentano fatturati in essere.
Ma anche in quel caso valgono le osservazioni sugli emolumenti.
Cari futuri colleghi, è necessaria una attenta analisi quando vi prospettano un lavoro, soprattutto con prodotti non etici.
La mia dissertazione ha il compito di farvi meditare, di non farvi firmare senza avere letto clausola per clausola…prendete un po’ di tempo e fate vedere a qualche esperto la linea contrattuale offerta.

Le aziende, state tranquilli, non ci rimettono mai.  
Proviamo a ricordarlo.

             Fabio Carinci
Presidente Nazionale Federale.

                Fedaiisf

 

 

Exit mobile version