Fatto salvo quello che ministero della Salute e Agenzia decideranno, si profila all’orizzonte l’eventualità che farmaci come quelli per la disfunzione erettile o la gentamicina vengano venduti senza prescrizione non solo in farmacia, ma anche nei supermercati e negli esercizi commerciali (purché alla presenza di un farmacista). Lo scenario emerge dal maxiemendamento alla Manovra sulla liberalizzazione della fascia C che ieri il Governo ha blindato con la fiducia e oggi dovrebbe concludere il passaggio alla Camera (ma potrebbe ancora ricevere modifiche). Come è stato anticipato su Doctornews di ieri, basta andare all’articolo 32 del provvedimento: entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, tutti i medicinali oggi classificati in fascia C perdono l’obbligo della ricetta e vengono autorizzati alla commercializzazione in corner e parafarmacie, fatta eccezione per alcune categorie (come stupefacenti, farmaci del sistema endocrino, iniettabili e ricetta non ripetibile) e per quelli che eventualmente ministero della Salute e Aifa individueranno entro la medesima scadenza attraverso una lista periodicamente rinnovabile. Uno scenario che fa storcere la bocca al segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo: «La perdita della ricetta comporterebbe in alcuni casi rischi non indifferenti» è il suo parere «l’esempio dei farmaci per la disfunzione erettile è il più forte perché senza l’obbligo della prescrizione crescerebbe la possibilità di abusi». Meno allarmato, invece, il giudizio di Claudio Cricelli, presidente della Simg, secondo il quale l’ultima versione dell’articolo 32 va preferita alla precedente, che invece avrebbe fatto uscire dalla farmacia l’intera fascia C senza però eliminare l’obbligo della ricetta. «Così» osserva «avremmo visto sugli scaffali dei supermercati antibiotici e antinfiammatori che invece devono rimanere in farmacia. In questo modo, al contrario, si risolvono le contraddizioni di una classificazione che esiste solo in Italia e si svuota la fascia C di una consistente quantità di prodotti e pomate che non ha più senso tenere sotto ricetta».
16 dicembre 2011 – DoctorNews
Liberalizzazione, da Monti a Marcegaglia cresce il malumore
Una determinazione tenace. Solo così si possono superare le resistenze alla liberalizzazione. Parole, quelle pronunciate dal presidente del Consiglio, Mario Monti, che suonano come un programma o una minaccia, a seconda dei punti di vista. E se unite alle dichiarazioni del ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, sulle modifiche alla liberalizzazione della fascia C, che «era fatta bene» – ma in ogni caso «su emendamenti e contro emendamenti si esprimerà il Governo nel suo insieme» – lasciano intravedere che presto o tardi su certe tematiche ci sarà del movimento. Anche perché i malumori su come sono andate le cose sono diffusi fin nella società civile. E quando un personaggio del calibro di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, prende di mira «tassisti e farmacisti», c’è da avere paura: «Certe resistenze sono inaccettabili» tuona a margine di un convegno e poi aggiunge: «Chiedo al Governo di ripristinare le liberalizzazioni ipotizzate nel primo d