Pronta una tabella di 69 principi attivi che consentirà alle Asl di abbattere le attuali differenze di spesa, spesso significative
12 settembre 2014 – La Repubblica Salute
Diverse imprese, ad esempio quelle biomedicali, criticarono il criterio adottato dall’Authority e si rivolsero ai tribunali amministrativi, che effettivamente riscontrarono carenze nel sistema di classificazione dei dispositivi medici. Ora, anche a seguito delle osservazioni fatte da alcuni Tar, il lavoro è stato migliorato e ridefinito. Al momento la rilevazione riguarda 116 prezzi di riferimento ottenuti dalla disaggregazione di 69 principi attivi di uso ospedaliero, tra cui antibiotici, chemioterapici, anti-epatite, antimicotici, divisi a loro volta a seconda del dosaggio e della forma (fiala, flacone, capsule, siringa). Ma a breve l’Osservatorio sarà in grado di fissare i ‘giusti prezzi’ anche per i dispositivi medici e per i servizi di pulizia, lavanderia e ristorazione.
Adnkoronos Salute riferisce che dall’analisi della tabella emerge, ad esempio, che il prezzo di riferimento del paracetamolo in fiale (10 MG/ML 50 ML) è di 0,75 euro. Quello dell’anticoagulante eparina sodica in fiale (25000 UI 5 ML) è invece di 2,05 euro. Per l’antitrombina III umana (dosaggio 1000 UI in flacone) è di 145 euro, importo che corrisponde al prezzo minimo rilevato dall’Osservatorio nel 2012. Anche se c’erano Asl che, si scoprì, pagavano lo stesso farmaco 330 euro.
Prendendo altri esempi, il prezzo di riferimento dell’eritropoietina pegilato in fiala/siringa (dosaggio MCG) è pari a 1,16 euro, mentre quello del rituximab (500 MG/50 ML) in fiale – anticorpo monoclonale usato per il trattamento del Linfoma non-Hodgkin – è fissato a 1.318,19 euro. Il flacone da 40 MG/ML di ribavirina – farmaco indicato per il trattamento dell’epatice C – è fissato a 56,86 euro.
“Il prezzo di riferimento fornito – spiega l’Osservatorio – rappresenta, per la maggior parte dei farmaci pubblicati, il decimo percentile, data l’elevata omogeneità di questi prodotti e la significatività statistica riscontrata. Per altri farmaci la scelta del percentile è ricaduta, così come previsto dalla norma, sul 20esimo o sul 25esimo percentile in base a considerazioni sulla significatività statistica e sull’eterogeneità dei dati osservati”.
“La rilevazione del 2014 – precisa l’Osservatorio – è stata rivolta a tutte le amministrazioni che operano in ambito sanitario (più di 280) mentre quella del 2012 si rivolse a 66 amministrazioni selezionate tra quelle più rappresentative a livello regionale”.
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