Il business della contraffazione vale 200 miliardi di dollari all’anno. Secondo uno studio Ocse, tra il 2002 e il 2015 il numero di eventi criminosi è salito di 15 volte. Vella (Aifa): “In Italia però pochissimi casi”
Un fenomeno in crescita
Nel 2002, secondo il Pharmaceutical Security Institute citato nello studio, erano stati registrati 196 eventi criminosi legati a contraffazione, commercio illegale o furto di farmaci. Nel 2014, invece, si registra un’impennata con un dato oltre undici volte superiore (2.177 eventi) e nel 2015 di oltre 15 volte superiore (3.002 eventi). Preoccupanti sono non solo i numeri ma anche le modalità di contraffazione dei medicinali.
I numeri dello studio
Secondo lo studio, infatti, il 32% dei farmaci contraffatti analizzati non contiene principio attivo, il 20% ne contiene quantità non corrette, il 21,4% è composto con ingredienti sbagliati, l’8,5% contiene alti livelli di impurità e contaminanti. Infine, il 15,6% di questi prodotti ha le corrette quantità di principi attivi ma un packaging falso.
Un problema che riguarda la salute pubblica…
Secondo Domenico Di Giorgio, capo del dipartimento Ispezione e Certificazione dell’Agenzia italiana del Farmaco, senza dimenticare l’impatto economico che ha sulle aziende farmaceutiche, il fenomeno è anche e soprattutto un grave problema di salute pubblica che mette a rischio vite umane.
…e mina la fiducia verso il sistema sanitario e la filiera
La contraffazione, ha spiegato Di Giorgio durante un workshop sul tema organizzato da Antares Vision, azienda che sviluppa soluzioni di ispezione, tracciatura e gestione dei dati, “provoca un danno diretto ai pazienti”. In più, ha aggiunto il dirigente Aifa,“mina la fiducia verso il sistema sanitario e verso tutta la filiera farmaceutica e sanitaria costituita da produttori, distributori, farmacisti, medici, organizzazioni private e governi. Le organizzazioni internazionali dedite al contrasto del crimine nel settore farmaceutico considerano da tempo questo problema come una delle emergenze più gravi cui fare fronte”.
L’ingresso attraverso canali alternativi
Tanto che, secondo Di Giorgio, negli ultimi 5 anni “sono stati registrati episodi significativi. E questi hanno causato numerose vittime in tutto il mondo, e che in alcuni casi hanno portato a molti arresti anche in Italia”. È molto difficile far arrivare i farmaci illegali nella filiera legale e nelle farmacie. Eppure, questi prodotti “almeno in Italia trovano comunque canali di distribuzione alternativi come per esempio sexy shop, palestre e centri di bellezza”. Oppure attraverso siti internet che “promuovono e vendono prodotti non controllati. E questi hanno come destinatari finali consumatori ignari dei pericoli e dei potenziali effetti collaterali gravi e talvolta fatali legati all’assunzione di questi prodotti”.
In Italia pochi casi di farmaci contraffatti
Per Stefano Vella, presidente dell’Aifa, in Italia ci sono però “pochissimi casi di contraffazione dei farmaci. C’è un mercato nero di pillole per la disfunzione erettile. E ancor di più di farmaci utilizzati per il doping come gli anabolizzanti. In percentuale, però, siamo sotto lo 0,1%”. Perché, continua Vella, “i farmaci sono tracciati e abbiamo un sistema sanitario nazionale, che permette a tutti l’accesso ai medicinali essenziali”.