(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 14 mar – Gli ex dipendenti della Marvecspharma Service srl (societa’ dichiarata fallita il 14 gennaio 2011 con un passivo di 200 milioni di euro), a secondo dei casi hanno chiesto di costituirsi parte civile sia per chiedere il risarcimento del danno patrimoniale e morale. Nel frattempo, la curatela fallimentare ha recuperato 30 milioni di euro per pagare i contributi degli informatori scientifici. Tornando agli indagati per cui il pm ha chiesto il processo, Martin Thomas e Silvio Mandelli sono coinvolti anche per i ruoli ricoperti all’interno di Pharmacia Italia spa (rispettivamente responsabili dell’area Finanza e dell’area Risorse Umane), societa’ del gruppo Pfizer nel nostro Paese. Insieme a loro e’ indagato Emanuele Barie’ in qualita’ di presidente e amministratore delegato di Pharmacia Italia. Per quanto riguarda i consiglieri di Astrazeneca Italia, Hans Sijbesma, Fausto Massimino e Luigi Felice La Corte, questi sono indagati anche in qualita’ di consiglieri di Simesa spa, altra societa’ italiana del gruppo internazionale attivo nel settore farmaceutico. Secondo l’ipotesi dell’accusa, i manager e i consiglieri delle quattro societa’ (Pfizer Italia, Astrazeneca, Pharmacia Italia e Simesa), in concorso con i responsabili della Marvecspharma Service srl "dissipavano il patrimonio sociale e cagionavano il fallimento della Marvecspharma Service dolosamente e comunque per effetto" di operazioni "dolose" che sono consistite nella "cessione" dalle quattro societa’ indicate di rami d’azienda aventi "a oggetto rapporti con gli informatori scientifici del farmaco" che avevano tutti "valore patrimoniale negativo tanto da essere acquistati dalla fallita a prezzo simbolico e mediante l’attribuzione di una somma a titolo di avviamento negativo (cosiddetta badwill)", come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio. Inoltre, secondo la procura di Milano, Marvecspharma Service non aveva "l’autonomia patrimoniale, la capacita’ organizzativa e la strategia di mercato idonee a impiegare produttivamente" i rami d’azienda acquistati, "avendo peraltro maturato almeno dal 2003 un risultato operativo negativo". Tali acquisizioni, continuano i magistrati, gravavano "la fallita di oneri debitori verso i lavoratori e gli enti previdenziali per importi che superavano la sua capacita’ patrimoniale e che gli importi ricevuti a titolo di badwill non potevano fronteggiare".
(RADIOCOR) 14-03-14
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