Secondo un sondaggio Demoskopea sono il 23,4% degli italiani, ma fra i giovani la percentuale sale al 27%. Le categorie più abusate sono antidolorifici, antibiotici e antistaminici. La beffa? Il 24% non si sente in colpa e il 14,4% non ha alcun dubbio di aver fatto bene
20/10/2014 | di Simone Cosimi | VANITY FAIR.it
Su tutte, abbastanza comprensibilmente, svetta la categoria degli antidolorifici, indicata dal 55,1% degli intervistati. Seguono i pesanti antibiotici (37%), gli antistaminici (28,8%) e gli antipiretici (20,3%). In tutti questi casi si può andare incontro ad allergie, sensibilità ai principi attivi e, nel caso degli antibiotici, a danni notevoli. Come ribadisce l’Agenzia italiana del farmaco e ogni medico, vanno tassativamente utilizzati dietro consulto. La realtà? Nella fascia fra 45 e 54 anni il 42,9% degli intervistati ammette pacificamente di averli usati in piena autonomia.
Niente da fare, dunque: gli italiani non sembrano sentirci e il dottore appare spesso come una presenza pleonastica. Il 5,9% ha dichiarato infatti di aver addirittura assunto nell’ultimo anno psicofarmaci senza alcun confronto con lo psichiatra. Cifra che balza a un preoccupante 10% nella fascia fra i 25 e i 34 anni. E apre prospettive diverse anche su altri fronti e patologie diverse.
“Nell’ambito dell’indagine realizzata per Dottori.it – ha commentato Stefano Carlin, ad di Demoskopea – abbiamo potuto sottolineare come tra i più giovani emerga un uso più disinvolto dei farmaci e dell’automedicazione: tra gli under 24 la percentuale di chi usa medicinali senza confrontarsi con uno specialista supera il 27%. Più attenti gli adulti e gli anziani, forse per una più radicata abitudine al consulto medico: l’automedicazione con farmaci con obbligo di ricetta tra gli over 55 si abbassa al 18%”.Le nonne vanno dal dottore, le mamme un po’ meno, i figli non ci pensano proprio.