Si spegne definitivamente senza essere mai entrata in vigore la determina dell’Aifa sull’equivalenza terapeutica, varata nel marzo scorso per consentire alle Regioni gare di acquisto tra farmaci basati su molecole differenti. Lo sancisce la revoca firmata ieri dal direttore dell’Agenzia del farmaco, Mario Melazzini, dopo tre differenti rinvii (maggio, agosto e novembre) che avevano procrastinato l’entrata in vigore del provvedimento. In seguito al «riesame tecnico», recita la delibera, «è emersa comunque l’opportunità di procedere, nell’ottica della definizione di un nuovo modello di governance della spesa farmaceutica, a un confronto anche su ulteriori aspetti della determina nell’ambito del Tavolo sulla farmaceutica, presso il ministero dello Sviluppo Economico
Come si ricorderà, alla sua prima uscita la determina era stata accolta negativamente tanto dai medici di famiglia della Fimmg quanto da Federanziani e Federfarma. Le tre organizzazioni, in particolare, avevano espresso forti preoccupazioni per le ricadute del provvedimento sulla continuità delle cure per i malati cronici, che avrebbero rischiato di vedersi cambiare il farmaco in base agli esiti delle diverse gare regionali. «Accogliamo con soddisfazione la scelta dell’Aifa di rinunciare a quella determina» è il commento della presidente di Federfarma, Annarosa Racca «gli ultimi dati sulla spesa farmaceutica del Ssn confermano una volta di più che il governo del farmaco si assicura con un oculato riequilibrio dei tre canali distributivi – farmacie del territorio, Asl e ospedali – sulla spinta dei nuovi tetti introdotti dalla Manovra».
(AS – 21/12/2016 – Federfarma)
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