Sul Sofosbuvir, che guarisce dalla malattia ma ha un costo proibitivo, scoppia un caso internazionale. Argentina, Brasile, Ucraina, Cina e Russia si muovono grazie a una ong statunitense. In Italia è polemica tra la Toscana, che vuole ritrattare da sè il costo del medicinale per i suoi cittadini, e l’Aifa, pronta a impugnare la delibera della Regione e a presentare un esposto penale
di MICHELE BOCCI – la Repubblica.it Salute 20/05/2015
Per i Paesi più poveri, il medicinale sarà prodotto a basso costo in India e venduto in 91 paesi in via di sviluppo. Ma diverse nazioni che la Banca Mondiale considera ad alto reddito sono fuori da questo accordo anche se non possono permettersi la terapia. E così partono le cause. Per trattare i 40 milioni di pazienti di questi cinque Paesi fa notare l’Ong, servirebbero 270 miliardi di dollari. Per questo l’associazione ha deciso di intentare una causa contro il riconoscimento del brevetto in questo gruppo di paesi. “In questo momento ci sono persone che hanno bisogno del farmaco e non lo stanno avendo, o non lo avranno in tempi brevi – spiega Priti Radhakrishnan, fondatore dell’associazione – . Se non ci fosse il brevetto si potrebbe vendere la versione generica da 1000 dollari anche in questi paesi”.
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Aifa vuole l’esclusiva della trattativa, ma la Toscana non intende fermarsi, perché la legge permette alle Regioni di rinegoziare il prezzo dei farmaci. Su questa operazione avanza dei dubbi l’associazione di malati Epac, che chiede come farà la Regione di Rossi a portare in fondo l’iniziativa e esprime delle riserve anche sulla bontà del lavoro fatto da Aifa. Inoltre l’associazione segnala il rischio che la Toscana diventi meta dei tantissimi malati di altre regioni che non stanno nella lista di coloro che hanno diritto a prendere subito il sofosbuvir; lista stilata sulla base della gravità della malattia.
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